È stata la figlia Ireland (nata dal matrimonio con Kim Basinger) a dare l’allarme e a chiamare i soccorsi, temendo che il padre «si volesse fare del male, prendendo delle pillole».

Alec Baldwin, la notte tra il 10 e l’11 febbraio, è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di New York per una sospetta overdose da alcolici o stupefacenti; così riferivano alcune fonti. L’entourage dell’attore ha invece sempre sostenuto che si sia trattato esclusivamente di una dose eccessiva di sonniferi. Tanto è vero che dopo poche ore l’attore, scelto insieme al collega Steve Martin per condurre la serata degli Oscar il prossimo 7 marzo, è stato dimesso. Un suo portavoce ha detto che «si è trattato di un malinteso. Alec sta bene ed è già tornato a lavorare».

Inutile nascondere che molti amici e colleghi hanno temuto il peggio; si è parlato anche di tentato suicidio. Perché le crisi depressive di Baldwin – che recentemente ha annunciato di volersi ritirare dalle scene, per nulla soddisfatto del suo lavoro: «La mia carriera è un completo fallimento. L’obiettivo di un attore è quello di interpretare ruoli memorabili capaci di trascinare la storia del film. Io non ho mai avuto questa soddisfazione» – non sono un mistero.

Per fortuna non c’è stato nessun “peggio”. E speriamo che anche Baldwin, che memorabile lo è stato (e lo è) in 30 Rock (la serie tv per la quale ha vinto, tra gli altri, due Emmy Award e un Golden Globe) e in È complicato (film di cui noi ci siamo innamorati, dove lui recita accanto a Meryl Streep e Steve martin, in uscita a marzo), solo per citare due esempi, cambi presto idea sul suo futuro lavorativo.