Alice nella città, I laureati di Leonardo Pieraccioni compie 25 anni: i ricordi di Maria Grazia Cucinotta
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Alice nella città, I laureati di Leonardo Pieraccioni compie 25 anni: i ricordi di Maria Grazia Cucinotta

Il primo film di Pieraccioni presentato in versione restaurata: «È un film senza tempo», ha detto l'attrice

Alice nella città, I laureati di Leonardo Pieraccioni compie 25 anni: i ricordi di Maria Grazia Cucinotta

Il primo film di Pieraccioni presentato in versione restaurata: «È un film senza tempo», ha detto l'attrice

Sono già passati 25 anni da quando I laureati usciva in sala fotografando una generazione di universitari fuori corso, trentenni e sfaccendati, che oggi nell’epoca dell’impazienza non usa più. Era anche  il primo film di Leonardo Pieraccioni, quello dal quale tutto è iniziato, diventato subito una commedia cult che nel tempo non ha perso il suo smalto. Non a caso Alice nella città ha festeggiato l’anniversario riproponendolo in versione restaurata (che sarà disponibile su Infinity dal 21 ottobre) anche per la sua giovane giuria e insieme a Maria Grazia Cucinotta che, in collegamento coi ragazzi, ha raccontato i suoi ricordi del set.

Unica donna nel gruppo di coinquilini fuori corso interpretati da Pieraccioni, Rocco Papaleo, Gianmarco Tognazzi e Massimo Ceccherini, Cucinotta interpretava la fotomodella Letizia, sorella di Rocco e oggetto d’amore di Leonardo. Era il 1995: l’anno prima, Maria Grazia Cucinotta era diventata una star internazionale grazie a Il postino con Massimo Troisi. «I laureati è un film senza tempo perché racconta la transizione tra lo studio e il lavoro, l’ultimo momento di spensieratezza», ha detto l’attrice. «Leonardo, Massimo, Rocco e Gianmarco erano davvero un gruppo di amici: nel film si vede quello che facevano e credo facciano insieme tutt’ora». I suoi agenti, invece, erano preoccupati: «Dopo Il postino, buttarsi in un’opera prima era rischioso. Ma io volevo una commedia con dei giovani che mi portasse via da tante responsabilità arrivate con quel successo immediato»

I giovani di oggi, dice Cucinotta, «sono più avanti di noi grazie alla tecnologia, tendono a laurearsi prima». Lei aveva iniziato a studiare Psicologia, una passione che ha a che fare col mestiere dell’attrice: «Recitando vivi tante vite e affronti tutti i fantasmi che ti porti dentro. Sono una timida e le gambe mi tremano sempre, ma ho imparato a trasformare la violenza della mia timidezza in emozioni attraverso la recitazione. È un lavoro che serve per capirsi e per capire gli altri».

Riguardarsi ne I laureati è sempre una grande emozione: «Mi ricordo la scena di quando Letizia rivelava che era incinta. Non essendo madre mi dovevo immedesimare nella grandezza di questa notizia senza mai averla vissuta: quando poi sono rimasta incinta nella vita, ho pianto davvero. Se potessi tornare indietro rifarei in modo diverso alcune battute, ma in quel film eravamo tutti molto naturali. Mi rivedo come una ragazza inesperta, però sincera».

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