Non solo facehugger e xenomorfi. Alien: Romulus, nuovo capitolo del franchise sci-fi iniziato da Ridley Scott, è ora nelle sale, e i fan stanno facendo la loro conoscenza con un’altra creatura che appare nel sorprendente finale del film con protagonista la giovane Cailee Spaeny, la cui ispirazione è meno ovvia di quanto si pensi.
ATTENZIONE! Contiene spoiler sul finale di Alien: Romulus
Oltre ad aver riportato sul grande schermo un androide con le sembianze di Ash, personaggio presente sia in Alien che nel sequel, questo nuovo prequel spin-off (è ambientato tra i primi due film) ha sorpreso i fan della saga con una creatura ibrida spaventosa. Kay (interpretata da Isabela Merced), dopo essere stata catturata dallo xenomorfo, dà suo malgrado alla luce un mostro che condivide sia il DNA alieno che umano.
Il concetto non è nuovo nella saga, e qualcuno ha infatti puntato a quanto accaduto in Alien Resurrection, il film del 1997 nel quale il DNA di Ripley (Sigourney Weaver) è usato dalla creatura madre (estratta dal suo corpo) per partorire uno xenomorfo umanoide la cui silhouette può di fatto ricordare la creatura di questo Alien: Romulus. Tuttavia, non è a questo che stava pensando il regista Fede Álvarez: «Un mio amico ha recentemente riguardato tutti gli Alien e quando ha visto questa progenie gli ha ricordato Resurrection. Non l’ho immaginata così, ma è vero, è lo stesso abominio».
La sua idea però era un’altra, ovvero rifarsi alla mitologia di Prometheus e Alien: Covenant, nel quale si svela come sia stata proprio la razza nota come Ingegneri a giocare un ruolo chiave nella creazione della razza umana e anche degli xenomorfi protagonisti della saga. «La sostanza nera è la radice di tutto ciò che è stato introdotto in Prometheus – ha detto Álvarez – È la radice di tutta la vita, ma in particolare gli xenomorfi escono da quella cosa, il che significa che deve essere dentro di loro. È come lo sperma degli xenomorfi. Quindi abbiamo pensato che, se influisce sul DNA, e gli Ingegneri sono chiaramente usciti dalla stessa radice della vita, per me aveva perfettamente senso che la progenie di un umano e di uno xenomorfo avesse quell’aspetto».
Per questo, il cineasta responsabile di questa nuova storia ambientata nello spazio sperava che le persone intuissero il collegamento con gli Ingegneri, apparsi nei primi due prequel del franchise. Tuttavia, è consapevole che le cose vadano in una direzione ancora diversa: «Probabilmente una nuova specie, è un mix che non si è mai visto prima». Non è umano, non è xenomorfo (e neppure neomorfo)… sa soltanto quello che non è, semi cit.
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Fonte: Variety
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