Il giallo del giurato con lo stesso nome, ma 25 anni meno, non è stato sufficiente per annullare il verdetto che lo scorso giugno ha permesso a Johnny Depp di vincere la causa per diffamazione contro l’ex moglie Amber Heard.
Per gli avvocati della star di Aquaman i lavori della giuria non erano stati abbastanza scrupolosi, visto che dopo la sentenza era emerso un caso sospetto di omonimia in cui uno dei membri della giuria non si è rivelato la persona convocata per l’incarico, ma una con lo stesso nome residente al medesimo indirizzo e con una diversa data di nascita. Il vizio di forma non è bastato però a invalidare la sentenza, che ha stabilito un risarcimento di 10 milioni di dollari per l’attore. Il processo, dunque, non verrà annullato, come ha stabilito un giudice della Virginia negando il ricorso dei legali di Amber Heard, i quali chiedevano che il processo venisse ripetuto.
Il tentativo di impugnare l’errore si è ridotto così in un nulla di fatto e anche l’ultimo spiraglio, ignorato dal tribunale di Fairfax, ha dato un esito nient’affatto positivo per la Heard. Nel frattempo i guai per l’attrice non sarebbero finiti, dato che la sua compagnia assicurativa le ha appena fatto causa, come riportato da TMZ. La New York Marine and General Insurance Company è l’entità che ha citato in giudizio Amber Heard in California, nel tentativo di assolversi dal pagare per la difesa della star nel processo di diffamazione contro Depp, non pagare alcun risarcimento all’ex marito e sottrarsi anche da spese legali per suoi ulteriori ricorsi. Secondo la causa, l’attrice era già coperta da una polizza assicurativa da 1 milione di di dollari e la società ritiene di non essere responsabile per la perdita «causata dall’atto doloso dell’assicurato».
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