Ieri sera è stata una serata importante per i fan dell’horror, almeno negli Stati Uniti: la seconda, spettacolare stagione di American Horror Story, Asylum, si è chiusa con il botto, con una puntata – intitolata Madness Ends – che ha convinto sostanzialmente tutti, critici e spettatori. E se già la prima stagione aveva attirato le attenzioni non solo degli amanti delle serie tv, ma anche di tutti gli horror geek delusi dalle recenti uscite cinematografiche, con la seconda possiamo tranquillamente affermare che American Horror Story si è confermata un prodotto non solo di livello assoluto, ma anche molto importante per il genere.
Ecco perché è un piacere ascoltare le parole di Ryan Murphy (creatore della serie insieme a Brad Falchuk), che sull’onda dell’entusiasmo per la conclusione di Asylum ha rilasciato un’intervista in cui discute del finale di stagione, di quel che ci aspetta per il futuro della serie e anche di un suo nuovo progetto, questa volta per il cinema. L’intervista è lunga e densa, e si focalizza in gran parte su Asylum: inutile dire, quindi, che è stracolma di SPOILER sulla seconda stagione, che in Italia arriverà solo il 6 febbraio su Fox: per rispetto verso chi non ha ancora visto la serie (praticamente tutti, a meno che non viviate in America…) non li riporteremo qui, e ci focalizzeremo piuttosto su quello che dobbiamo aspettarci dalla prossima stagione. Che, proprio come era successo con Asylum, vedrà coinvolto gran parte del cast della stagione precedente, ma in ruoli e situazioni molto diverse. «Quello che posso dirvi sulla terza stagione è che sarà più divertente. Ho adorato la direzione in cui si è mossa la seconda stagione, ma mi è un po’ mancato il personaggio di Constance (Jessica Lange nella prima stagione, ndr), e so che anche a Jessica è mancato. “Per favore, non farmi mai più indossare un soggòlo!” mi diceva spesso. Quindi nella terza tornerà a essere una donna di classe». Sulle specifiche del ruolo, però, Murphy è abbottonato: «Mi sto incontrando con un sacco di attori in questi giorni, quindi non vi posso dire molto, anche perché sono nomi che mi ha suggerito Jessica, che ormai è una produttrice aggiunta dello show». Né è possibile sapere molto di più sulla trama: «Si svolgerà in diverse città, sarà molto focalizzato sui personaggi femminili e sarà ambientata al giorno d’oggi. Non posso dire altro, scusate».
Infine, Murphy parla di qualcuno di cui spesso si discute troppo poco quando si parla di American Horror Story: il regista; stilisticamente, infatti, lo show è tra le cose più interessanti viste in tv in questi anni, e infatti Murphy dice: «Volevo confermare che Alfonso Gomez-Rejon (regista di cinque episodi di AHS, tra cui il season finale, nonché di alcuni episodi di Glee, altro show creato da Ryan Murphy, ndr) sarà il nostro uomo anche per la terza stagione, perché è un talento incredibile. Quello che ha fatto con il finale di stagione mi ha convinto definitivamente». Convinto al punto tale che il prossimo progetto di Ryan Murphy sarà un film per il cinema, diretto proprio da Gomez-Rejon (che nel passato ha anche ruoli di regista di seconda unità per film come Babel): «Stiamo lavorando al remake di La città che aveva paura (slasher del ’76 diretto da Charles B. Peirce, ndr) e quello di Alfonso è il nome che ho proposto alla MGM, che ci ha gentilmente concesso i diritti di questo reboot. Che sarà una versione moderna e un po’ meta- di quel film che tanto mi aveva terrorizzato da bambino». Il progetto dovrebbe partire questa primavera, «prima di tornare a lavorare ad American Horror Story», e noi lo seguiremo con attenzione.
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