«Sono disgustato», così aveva commentato solo pochi giorni fa Bob Wenstein riguardo allo scandalo che sta investendo il fratello Harvey e di cui vi abbiamo raccontato qui.
Pare però, secondo quanto riportato da Variety, che anche Bob abbia ricevuto delle accuse per molestie sessuali. A Puntare il dito contro di lui Amanda Segel, showrunner della serie The Mist. Secondo quanto dichiarato dalla donna, Wenstein l’avrebbe ripetutamente corteggiata per poi invitarla a dei pranzi privati.
Le molestie, iniziate nell’estate del 2016, sarebbero proseguite per circa tre mesi, fino a quando l’avvocato della Segel, ha informato dei fatti i dirigenti della TWC, minacciando che la donna avrebbe lasciato il programma se Bob avesse continuato a contattarla per motivi personali.
«Un No sarebbe dovuto essere sufficiente», ha dichiarato Segel a Variety, «Dopo un No doveva essere chiaro che non avevo intenzione di andare avanti. Non voleva un’amicizia, voleva qualcosa di più. La mia opinione è che un No doveva bastargli per capire che non c’erano possibilità».
Un legale di Bob Wenstein ha già replicato alle accuse dichiarando che il suo assistito non ha mai agito in maniera inappropriata.
La Segel però è entrata anche nei dettagli di quegli incontri. Pare infatti, dopo aver accompagnato Bob Wenstein in un hotel sulla Sunset Blvd., questo le avesse chiesto di salire in camera con lui. Sono proseguiti poi gli inviti e i tentativi di approccio, come una festa in una casa a Malibu che invece si è poi rivelata essere un appuntamento privato, a cui la Segel non si è ovviamente presentata. Wenstein ha poi continuato a invitarla a pranzo ma la donna ha iniziato a coinvolgere negli incontri anche una terza persona, lo sceneggiatore e produttore esecutivo Christian Torpe. Cosa che pare abbia dato molto fastidio a Wenstein, tanto che l’uomo ha iniziato ad incolparla per responsabilità non sue relative alla serie Tv.
Da quel momento Amanda Segel ha coinvolto il suo legale per salvaguardare la sua posizione e il suo lavoro all’interno dello show.
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