Quando si parla dei grandi film italiani che hanno fatto la storia del cinema, sono tantissimi i titoli che si potrebbero citare: La dolce vita, Il Gattopardo, C’eravamo tanto amati, La vita è bella… Opere che non solo hanno segnato un’epoca, ma che ancora oggi raccontano chi siamo. C’è però un film che, più di ogni altro, riesce a toccare corde profonde e condivise e che dopo oltre trent’anni resta ancora l’opera di cui possiamo andare più fieri: Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
Uscito nelle sale nel 1988, il film è una lettera d’amore al cinema e ai legami umani, immersa nella luce malinconica della Sicilia del dopoguerra. Al centro della storia c’è Salvatore, detto Totò, un bambino che cresce tra le pellicole proiettate nel piccolo cinema del suo paese, stringendo un legame speciale con Alfredo, il proiezionista – figura chiave della carriera del regista, perché basata sul celebre fotografo ed operatore cinematografico bagherese Mimmo Pintacuda, il quale insegnò a Tornatore i rudimenti di cinema contribuendo a far scattare l’amore per la Settima Arte. Tra pellicole censurate, amori adolescenziali e partenze forzate, Nuovo Cinema Paradiso racconta l’infanzia, il passaggio all’età adulta e l’ineluttabile distanza tra i sogni e la realtà.
La regia delicata di Tornatore, unita alla colonna sonora immortale di Ennio Morricone, ha creato un’atmosfera sospesa nel tempo, carica di nostalgia e incanto. Il film è costruito come un puzzle della memoria, con salti temporali che ricostruiscono la vita di Totò attraverso il filtro dei ricordi. Un racconto universale che parla di addii, di ritorni, di un’Italia che non c’è più, ma che resta viva nella memoria collettiva.
Nuovo Cinema Paradiso ottenne un’accoglienza tiepida in patria alla sua prima uscita, tanto da essere ritirato e rimontato. Ma fu proprio quella versione più snella, presentata all’estero, a conquistarne il destino: vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 1989 e premio Oscar come Miglior film straniero nel 1990, col tempo è diventato un simbolo del rinascimento del cinema italiano all’estero. Da allora, non ha mai smesso di commuovere e incantare, generazione dopo generazione.
Per questo, a distanza di 36 anni Nuovo Cinema Paradiso è più di un film: è un frammento della nostra identità nazionale. Rivederlo oggi significa fare i conti con il passato, ma anche ricordarci perché, ancora una volta, non c’è niente che ci rappresenti di più della magia del grande schermo. E forse è proprio questo il motivo per cui questo può essere il film italiano di cui andare più fieri.
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