Il cinema italiano ha iniziato a scoprirla davvero grazie a Indivisibili, film di Edoardo De Angelis presentato alle Giornate degli Autori della 73^ Mostra del Cinema di Venezia nel 2016. E proprio qui è tornata di nuovo Angela Fontana, attrice classe 1997 che insieme alla gemella Marianna ha impersonato una delle due protagoniste. Da quel momento, sono passati otto anni e numerosi progetti: l’abbiamo rivista in Likemeback di Leonardo Guerra Seragnoli, nel film Rai Due Soldati di Mario Tullio Giordana e di nuovo per il regista in La vita accanto, arrivati nelle sale nelle ultime settimane.
Angela Fontana è tornata al Lido per partecipare di nuovo alla sezione Giornate degli Autori con Basileia, nuovo film di Isabella Torre presentato fuori concorso come film di chiusura. Ambientato tra la fitta nebbia e la natura selvaggia dell’Aspromonte, segue la storia di un archeologo e i suoi aiutanti mentre cercano un antico tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto villaggio di montagna. Angela Fontana, che interpreta un gruppo di Ninfe (tutte lei), ci ha raccontato qualcosa del film e di come sia stato lavorare insieme alla regista, ma anche le sue sensazioni sul ritorno a Venezia.
Basileia è un film carico di mistero, che rapporto hai con la paura e il mistero al cinema?
Basileia per me è stato un viaggio in tutti i sensi, il mistero che aleggia sul cinema è sempre molto affascinante e aver avuto l’opportunità di interpretare un ruolo così complesso in un film così particolare per me é stata un’esperienza molto intensa. Il rapporto che ho con questi due elementi è difficile da raccontare sicuramente ho paura di molte cose ma cerco di essere sempre razionale e di non Farmi prendere troppo dall’emozione quando incontro questo sentimento. Il mistero invece è un qualcosa che mi affascina molto c’è una sorta di attrazione e repulsione quando penso al “mistero”.
Avete girato in luoghi antichi e suggestivi, com’è stato trovarsi a lavorare in posti così?
Abbiamo girato ad Antonimina un paesino incontaminato dalla città, si trova in Calabria ed è meraviglioso. È un luogo in cui la natura é viva e presente.
Che regista è Isabella Torre e che consigli di ha dato sul set per un ruolo così particolare?
Isabella Torre é una regista molto attenta e sensibile e sa esattamente quello che vuole. Mi ha aiutata moltissimo consigliandomi dei film da vedere come Under the Skin di Jonathan Glazer. Inoltre abbiamo parlato a lungo sul personaggio della Ninfa, cercando di trovare un movimento è una fisicità che fossero ancestrali ma allo stesso tempo ipnotici. Aver avuto l’opportunità di lavorare con lei é stato fonte di arricchimento personale ed artistico.
Quanto è stato bello tornare al Festival di Venezia, quali sono i ricordi più cari che associ a questo grande evento culturale?
Ritornare al Festival di Venezia é stato bellissimo direi magico e come se fossi ritornata indietro nel tempo. I ricordi sono legati al mio primo film Indivisibili presentato sempre a Giornate degli Autori, ed essere nella stessa categoria con un film alla quale sono sempre molto legata Basileia è stato meraviglioso.
Foto: Maria Moratti/Getty Images
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