Angelina Jolie presenta il suo Without Blood a Torino Film Festival: «Dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, uomini e donne insieme»
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Angelina Jolie presenta il suo Without Blood a Torino Film Festival: «Dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, uomini e donne insieme»

La star ha presentato in anteprima mondiale il suo nuovo film da regista, Senza Sangue, tratto dal romanzo omonimo di Alessandro Baricco, presente al suo fianco nella conferenza stampa torinese

Angelina Jolie presenta il suo Without Blood a Torino Film Festival: «Dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, uomini e donne insieme»

La star ha presentato in anteprima mondiale il suo nuovo film da regista, Senza Sangue, tratto dal romanzo omonimo di Alessandro Baricco, presente al suo fianco nella conferenza stampa torinese

Angelina Jolie Torino

Il momento della conferenza stampa con Angelina Jolie a Torino Film Festival 2024 non è un momento come un altro. E il nuovo Direttore artistico Giulio Base apre la conferenza ricordando quanto impegno, quanti mesi di lavoro sono stati necessari prima che questo potesse concretizzarsi. E quindi sottolinea quanto la star, in veste di autrice, si distingua per il coraggio, la capacità di correre dei rischi. Ma ora sono finalmente arrivati, la regista di Without Blood e Alessandro Baricco, l’autore del romanzo del 2002 dal quale è tratto, Senza Sangue, seduti fianco a fianco prima che il film venga presentato in anteprima internazionale al pubblico e alla stampa, e che la stessa Angelina Jolie riceva ufficialmente il suo premio, La Stella della Mole. Ed è proprio lo scrittore torinese a riportarci al preludio, al minuto zero di questa bella e inaspettata storia di letteratura e cinema: «Sono quelle cose strane, quelle cose magiche, che possono avvenire nella vita di uno che fa un mestiere magico. Mi scrisse una mail. Per me era come se mi scrivesse Jessica Rabbit o Topolino. Non credevo che lei esistesse veramente. E invece era lei. Era lei che mi ha scritto una lettera, ed è il testo più bello su Senza Sangue che io abbia mai letto, come comprensione, come dolcezza, come intelligenza. Una delle lettere più bella che io abbia letto in tutta la mia vita».

«Poi ci siamo conosciuti, lei mi ha invitato a Los Angeles» prosegue Baricco. «E così ho fatto un bel viaggetto ma dell’anima, non parlo di spostare il culo, parlo di un viaggio dell’anima e sulla carta non era per niente facile. Ma lei ha reso tutto facile. Ha cucinato un piatto di spaghetti… non male. Sul set poi mi sono accorto che ero nella prima pagina del mio libro. Mai noi scrittori vediamo quello che avevamo nella nostra testa. Allora ho capito che lei vedeva quello che vedevo io. Quando ho visto le prime immagini del film montate eravamo a Roma, sotto una tenda, io Angelina e mia moglie Gloria, e ci siamo commossi. Ancora adesso mi commuovo pensando a quel momento. Il film non l’ho ancora visto nel buio del cinema. Ma già essere qua è un regalo bellissimo della sorte» conclude l’autore di Novecento e Oceano Mare (che ricordiamo ha annunciato pubblicamente nel 2022 di essere stato colpito da una grave forma di leucemia mieloide cronica, sottoponendosi quindi a un trapianto di midollo osseo allogenico).

«La sua mente è un posto meraviglioso, quindi è un bellissimo posto dove stare» replica semplicemente Angelina Jolie, specificando che ogni membro della sua troupe ha letto e studiato attentamente ogni dettaglio del romanzo prima delle riprese di Without Blood. E prima, ad inizio della conferenza stampa aveva esordito: «Sono una fan di Alessandro Baricco da molto tempo. Ho letto questo libro ormai otto anni fa, la sua scrittura è talmente chiara, talmente bella che ho avuto subito la percezione che lui scrivesse in maniera cinematografica. Scrive praticamente come un regista, perché fotografa ogni cosa in maniera così chiara. Appena ho letto Senza Sangue ho pensato subito che si trattasse di uno studio sull’umanità. Il suo è un discorso sulle relazioni umane, importante, necessario oggi più che mai. Il mio era un atteggiamento di profondo rispetto nei confronti del libro, volevo ascoltare le parole sulla pagina. La crew ha studiato ogni singola parola. Questo viaggio è un dono perché ci fa riflettere su noi stessi. Alcuni spettatori non apprezzano la complessità. Ma se cerchiamo qualcuno che sia Buono e qualcuno sia Cattivo qui non c’è. Perché c’è invece la complessità che appartiene a tutti gli esseri umani. Il viaggio non è stato fare un film ma stare insieme, riflettere su come trattiamo gli altri, sulla nostra capacità di ascoltare, su cosa mettiamo in gioco nella ricerca di un terreno comune. Queste domande rappresentano la vita. Nel mondo oggi c’è molta incapacità di sedersi ad ascoltare, per via dei pregiudizi, delle nozioni preconcette. Il film non risolve, non da risposte, ma ci aiuta a riflettere su cosa significhi essere umani insieme».

«Ogni artista studia il comportamento umano, così come uno scrittore» conclude Angelina Jolie. «Io non cerco la sofferenza, ma trovo che chi ha maggiormente sofferto abbia anche una maggior comprensione della vita, dell’amore, che siano persone che portano saggezza, profondità. Quindi sono stati grandi maestri per me, ad esempio le famiglie dei rifugiati. Se vogliamo comprendere l’inumanità, o comprendere come possiamo superare gli ostacoli che abbiamo di fronte, chi è stato privato di tante cose ha tanto da insegnarci. Dovremmo proteggere tutti i più vulnerabili nel mondo, che siano uomini o donne. Nelle famiglie sono anche gli uomini a subire. Ma sappiamo che i bambini e le donne sono i più colpiti, i più abusati, che si parli di Afghanistan o della violenza domestica in ogni parte del mondo. Non dobbiamo normalizzare la violenza. C’è un numero impressionante di omicidi e di violenze sessuali ogni giorno. Ed è qualcosa che dobbiamo combattere ad ogni costo. Dobbiamo superare la fase in cui diciamo semplicemente che è sbagliato, inumano, lo sappiamo tutti. Passiamo oltre, uomini e donne insieme. Dobbiamo reagire contro chi è ignorante e violento, concentrarci sul proteggerci gli uni con gli altri. Tutti gli uomini sono benvenuti se vogliono unirsi a noi in questo discorso».

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Foto: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

 

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