Torniamo a parlare della vicenda più discussa degli ultimi giorni e, molto probabilmente, anche dei mesi a venire: il licenziamento di Johnny Depp dal franchise di Animali Fantastici.
Per fare un breve riepilogo, lo scorso venerdì l’attore ha fatto sapere tramite social di essere stato invitato dalla Warner Bros. ad abbandonare il ruolo di Gellert Grindelwald, interpretato nei primi due capitoli della saga e atteso anche nel terzo. Come abbiamo già spiegato più volte, la major ha preso questa decisione subito dopo la fine del processo per diffamazione che Depp aveva intentato contro il The Sun, colpevole di averlo definito “wife beater” – ovvero “picchiatore di mogli” – in un articolo che parlava delle accuse mosse da Amber Heard. Un processo che gli si è rivoltato contro, in quanto la sentenza emessa dal giudice ha confermato che le parole utilizzate dal tabloid erano “sostanzialmente vere”.
Tuttavia, come ben sappiamo, la controversa vicenda che vede protagonisti l’interprete e la sua ex moglie va avanti ormai da quattro anni; un arco di tempo durante il quale Depp, nonostante le accuse, ha continuato a lavorare in casa Warner senza troppi problemi, venendo riconfermato dalla major per il secondo capitolo di Animali Fantastici, dal titolo I crimini di Grindelwald. Una scelta che all’epoca alimentò parecchie polemiche da parte del pubblico, al punto che spuntarono anche delle petizioni per chiedere il suo allontanamento dalla saga.
In quell’occasione fu la stessa creatrice e sceneggiatrice J. K. Rowling a difendere l’attore, scrivendo in un tweet del 2017:
«Quando Johnny Depp è stato scelto per il ruolo di Grindelwald, ho pensato che sarebbe stato meraviglioso. Purtroppo, nel periodo in cui vennero fatte le riprese del suo cameo nel primo film, parecchie storie sono apparse sui giornali, e questo ha profondamente preoccupato me e tutti coloro che sono coinvolti con la produzione. Sulla base della nostra comprensione delle circostanze, io e i gli autori non solo siamo a nostro agio nel restare fedeli al nostro casting originale, ma siamo sinceramente felici di avere Johnny nel ruolo principale dei film».
Insomma, parole di assoluto supporto che molti fan avrebbero voluto sentire anche oggi, in concomitanza con il licenziamento dell’attore. Ma che, tuttavia, non sono mai arrivate. Per quale motivo?
Sebbene sia difficile affermare con assoluta certezza quali siano i retroscena di questa oscura vicenda, va detto che Johnny Depp non è l’unico volto legato al franchise che negli ultimi anni è stato protagonista di vicende controverse. Dopo di lui, il secondo secondo nome più scomodo per la Warner è proprio quello della Rowling.
L’autrice è infatti nota per aver pubblicato numerosi post su Twitter i cui contenuti sono stati tacciati più volte di transfobia, generando un clamore mediatico tale che persino gli interpreti principali di Harry Potter – ovvero Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint – si sono schierati pubblicamente contro di lei.
Non sorprende quindi, vista la sua delicata posizione e vista la sconfitta di Johnny Depp in tribunale – dopo la quale è impossibile concedergli il beneficio del dubbio -, che la scrittrice questa volta abbia scelto il silenzio per non deteriorare ulteriormente la sua immagine, anche alla luce del fatto che qualsiasi sua protesta sarebbe stata comunque ininfluente nella decisione presa dalla major. Insomma, una scelta piuttosto comprensibile, giunti a questo punto. Voi che ne pensate?
Fonte: CB
Foto: Getty (Dia Dipasupil)
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