Determinati a impedire ad Annabelle di continuare a seminare il caos, i demonologi Ed (Patrick Wilson) e Lorraine Warren (Vera Farmiga) portano la bambola posseduta nella stanza dei manufatti chiusa a chiave nella loro casa, mettendola “al sicuro” dietro un vetro consacrato e ottenendo la santa benedizione di un sacerdote. Ma li attende una spietata notte di orrore, quando Annabelle risveglia gli spiriti maligni nella stanza, pronti a mettere gli occhi su un nuovo bersaglio: Judy, la figlia di dieci anni dei Warren (Mckenna Grace) e le sue amiche.
Nuovo capitolo della serie di film scaturiti dalla fortunata saga di The Conjuring, Annabelle 3 rispolvera – è proprio il caso di dirlo – le implicazioni paranormali care al franchise e ridà rivelanza alla bambola tanto inquietante (vista per la prima volta nel film apripista di James Wan del 2013), rinchiudendola in una teca museale. Dietro un vetro e coperta di polvere, Annabelle dovrebbe fare meno paura del previsto, ma i risvolti e le dinamiche della vicenda saranno ovviamente di segno completamente opposto.
Lo sceneggiatore e regista Gary Dauberman parte da questa condizione, all’insegna di una falsa e apparente idea di stasi, per mettere in campo un horror d’atmosfera tutto sommato efficace, guidato da un sinuoso prologo allungato che si articola esplorando ambienti e demoni, spettri e misteriose presenze sepolte nell’ombra e nell’oblio.
Il film è arrivato nelle nostre sale il 3 luglio e in fondo all’articolo trovate il link per leggere la nostra recensione nel dettaglio.
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