Armie Hammer ha svelato che Robert Downey Jr. lo avrebbe aiutato parecchio durante il periodo di crisi vissuto dopo le terribili accuse di abusi sessuali e cannibalismo mosse contro di lui nel 2021. Proprio dall’interprete di Iron Man – che ha precisato non abbia pagato per la sua riabilitazione – è arrivato quello che definisce il miglior consiglio ricevuto: «Siediti, stai zitto e tutto andrà bene».
Durante un’ospitata alla trasmissione “Piers Morgan Uncensored” venerdì scorso, l’attore si è esposto sul difficile periodo vissuto a seguito delle accuse, che includevano stupro, fantasie di cannibalismo e costrizione di partner in scenari BDSM. Hammer ha dovuto abbandonare diversi progetti, è stato allontanato dal suo pubblicista e agente ed è diventato oggetto di un’indagine della polizia di Los Angeles. Alla fine, non sono state mosse accuse penali contro l’attore di Chiamami col tuo nome, che ha sempre sostenuto che tutti i rapporti fossero consensuali.
Nonostante le conseguenze, Hammer ha detto a Morgan che alcuni ex colleghi di Hollywood lo hanno contattato, tra cui Robert Downey Jr. Tuttavia, alla domanda se la star di “Iron Man” avesse pagato per la sua riabilitazione, Hammer ha risposto: «No, non l’ha fatto. Non mi ha pagato per andare in riabilitazione». Alla domanda se Downey sia stato di supporto, Hammer ha esitato a rispondere: «Direi che sì, lo ha fatto. Non voglio coinvolgere nessun altro nella mia situazione. Ci sono diverse persone che mi hanno aiutato moltissimo e gliene sono incredibilmente grato». Incalzato ulteriormente, Hammer ha detto che Downey gli è stato d’aiuto «nel modo in cui [quando] chiunque a Hollywood soffra di problemi di dipendenza di qualsiasi tipo – che si tratti di alcol, dipendenza da processi o droghe – decide di disintossicarsi, quell’uomo ti trova e ti aiuta. È incredibile».
Alla domanda sul miglior consiglio ricevuto da Downey, Hammer ha risposto: «’Siediti, stai zitto, tutto andrà bene’».
Morgan ha anche chiesto se le passate co-star di Hammer, Leonardo DiCaprio (“J. Edgar”) o Julia Roberts (“Mirror Mirror”), gli abbiano dato il loro sostegno, e Hammer ha risposto di no: «Cerco di non pensare alle persone che non mi hanno contattato. Cerco di concentrarmi su chi lo ha fatto, chi ha mostrato il proprio sostegno», ha detto Hammer, aggiungendo che «alcune» persone importanti lo hanno contattato negli ultimi anni.
«Anche Luca Guadagnino mi ha sostenuto vocalmente, cosa che non potrei apprezzare di più – ha detto Hammer -. Ma allo stesso tempo, sono anche ben consapevole che la situazione è precaria in questo momento, e chiunque esprima il proprio sostegno finisce sotto tiro. Capisco che la mia situazione è stata incendiaria, e chiunque si avvicini troppo potrebbe anche prendere fuoco».
Durante l’intervista di un’ora e 20 minuti, Morgan ha anche affrontato le accuse che Hammer abbia avuto fantasie di cannibalismo, chiedendogli direttamente: «Lei è un cannibale?».
«No – ha risposto Hammer -. Sai cosa devi fare per essere un cannibale? Devi aver mangiato davvero qualcuno. Quindi, no. Non credo che sia diverso da quando qualcuno guarda un bambino e dice: ‘Oh mio Dio, guarda quelle belle gambette grasse, voglio solo mangiarti’».
Hammer è anche apparso di recente nel podcast “Club Random” di Bill Maher, dove ha detto che essere «cancellato» è stato «liberatorio».
«Se non fosse successo nulla di tutto questo… la mia vita sarebbe continuata esattamente com’era – ha detto Hammer a Maher -. E so che alla fine questo mi avrebbe portato solo in un posto, e cioè alla morte».
Sebbene l’attore abbia nuovamente negato tutte le accuse nel podcast di Maher, ha ammesso di aver avuto un «cattivo comportamento».
«Ho tradito mia moglie. Ho usato le persone per sentirmi meglio. Sono stato insensibile e noncurante delle persone, delle loro emozioni e del loro benessere… E questo è un comportamento di merda – ha riferito -. Ci sono cose nel mio comportamento di cui devo assumermi la responsabilità, giusto? Perché questo è fondamentale per me, imparare e crescere».
Riguardo alle indagini della polizia di Los Angeles, Armie Hammer ha detto: «Sono stato sotto la spada di Damocle, dal punto di vista legale, per due anni e mezzo. Hanno esaminato telefoni, e-mail, resoconti di testimoni oculari… Hanno indagato su di me per due anni e mezzo, in un periodo in cui se fossero riusciti a inchiodare qualcuno come me, sarebbe stato un grande vantaggio per la polizia di Los Angeles».
Fonte: Variety
Foto: Stefanie Keenan/Getty Images for GO Campaign
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