Asunta: la tragica storia della famiglia che ha ispirato la serie Netflix
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Asunta: la tragica storia della famiglia che ha ispirato la serie Netflix

Nel 2013 l'omicidio della dodicenne Asunta Basterra ha sconvolto la Spagna. Ecco com'è finita nella realtà...

Asunta: la tragica storia della famiglia che ha ispirato la serie Netflix

Nel 2013 l'omicidio della dodicenne Asunta Basterra ha sconvolto la Spagna. Ecco com'è finita nella realtà...

asunta

Mentre la serie di Richard Gadd Baby Reindeer mantiene saldamente la numero 1, conquista la seconda posizione della Top 10 Netflix questa settimana una mini serie spagnola di genere true crime: Asunta. Al centro dello show uno dei più sconvolgenti casi di cronaca nera mai registrati nella penisola iberica: l’omicidio della dodicenne Asunta Basterra, per il quale sono stati condannati entrambi i suoi genitori adottivi, che avrebbero attentamente premeditato e predisposto l’assassinio per mesi. Ma la vicenda presenta in realtà ancora molti punti oscuri, indagati nei 6 episodi della mini serie diretta da Jacobo Martínez.

Il 21 settembre 2013 Rosario Porto e Alfonso Basterra denunciano la scomparsa di Asunta, una bambina di origini cinesi che avevano adottato quando aveva appena 9 mesi. Poche ore dopo, purtroppo, il suo corpo verrà rinvenuto poco lontano dall’abitazione di sua madre, nel bosco di Teo, un piccolo paese in provincia di La Coruña, in Galizia. Apparentemente, nonostante il recente divorzio, i Basterra erano rimasti in ottimi rapporti, mentre entrambi i genitori adottivi erano rinomati e rispettabili professionisti. Rosario era infatti una nota avvocatessa esperta in diritto internazionale, mentre Alfonso era un noto giornalista specializzato in economia e finanza, solito partecipare a programmi radiofonici e televisivi. Il grande pubblico li conosceva così come una famiglia praticamente perfetta: quello di Asunta, infatti, era stato il primo caso di adozione internazionale della Galizia.

Purtroppo, gli indizi raccolti dalla polizia puntano però subito in direzione degli stessi Rosario e Alfonso. L’autopsia della ragazzina, che a breve avrebbe compiuto 13 anni, rivela infatti ingenti quantitativi di Lorazepam, mentre la morte è sopravvenuta per asfissia. Considerato che la bambina la sera precedente aveva cenato con i genitori, gli inquirenti concluderanno che i due l’avevano drogata per poi soffocarla. La corda arancione verrà quindi ritrovata nell’abitazione di Rosario, rappresentando uno degli indizi determinanti per la condanna degli ex coniugi a 18 anni per omicidio premeditato. Emergerà anche che la donna aveva recentemente necessitato un ricovero psichiatrico e che non avrebbe mai denunciato l’ingresso in casa di un misterioso sconosciuto, il quale avrebbe già tentato di uccidere la bambina 3 mesi prima della tragedia. Per gli inquirenti, si sarebbe trattato dello stesso Alfonso e del primo tentativo di mettere in pratica i loro terribili propositi.

Ma qual è il movente di questa oscura vicenda? Tra le molte ipotesi la più accreditata è che gli ex coniugi avrebbero considerato la bambina come la causa principale di quella infelicità che li aveva condotti alla separazione. Secondo altri, avrebbero anche mirato a incassare l’eredità dei suoi nonni, deceduti prima dell’adozione. Ma gli inquirenti hanno anche ipotizzato una condotta quantomeno impropria da parte del padre, che avrebbe avuto attenzioni di tipo sessuale nei confronti della ragazzina. Un altro dettaglio particolarmente oscuro non è mai stato chiarito: sulla maglietta di Asunta furono rinvenute tracce di sperma, appartenente a un cittadino colombiano residente a Madrid. Stabilito che le tracce erano frutto di una contaminazione in laboratorio, il tribunale condannerà i soli genitori adottivi come artefici del delitto, attentamente pianificato dopo aver drogato per almeno 3 mesi la piccola.

Quel che è certo è che la vicenda nella realtà ha trovato un tragico epilogo. Nel 2020 Rosario Poto si è suicidata in carcere ed è stata seppellita con sua figlia Asunta. Alfonso Basterra, nonostante continui a proclamare la propria innocenza, si trova attualmente in carcere.

E voi cosa ne pensate? Avete già visto la docu-serie su Netflix? Fateci conoscere le vostre opinioni nei commenti.

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