Audimovie, ecco chi va al cinema
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Audimovie, ecco chi va al cinema

I risultati dell'indagine sullo spettatore cinema 2010

Audimovie, ecco chi va al cinema

I risultati dell'indagine sullo spettatore cinema 2010

Uno spettatore dal reddito medio-alto, con titolo di studio elevato e tendenzialmente donna. È il profilo che emerge dall’indagine sullo spettatore Cinema Audimovie 2010, presentata questa mattina a Milano.
L’incontro, che ha fornito l’occasione per fare un focus sulle evoluzioni e tendenze del grande schermo, era rivolto soprattutto a investitori, agenzie di pubblicità e agenzie media concessionarie, operatori a cui Audimovie fornisce periodicamente le informazioni necessarie alla pianificazione pubblicitaria sul grande schermo. L’evento è stato introdotto da Fidelio Perchinelli, presidente Audimovie. «Oggi il cinema si pone non come mezzo alternativo alla Tv, ma piuttosto integrativo», ha commentato Perchinelli.
«Un medium che interessa gli inserzionisti, specie per il suo continuo rinnovamento del settore, a partire dal 3D e dalla digitalizzazione. Tendenze che consentono, tra gli altri vantaggi, la riduzione di tempi di pianificazione, l’abbattimento di costi di produzione e la selezione di un target più specifico». Dall’indagine sullo spettatore Cinema, condotta da GfK Eurisko e illustrata da Edmondo Lucchi, direttore dipartimento New Media e Ict della società di rilevazione dati, emerge che grazie al 3D le vendite dei biglietti da gennaio ad agosto 2010 hanno registrato una crescita del 16% rispetto al 2009. Nello stesso periodo, si rileva anche un aumento delle presenze alle proiezioni 3D pari al 17% del totale. Per i primi sei mesi dell’anno, inoltre, l’indagine evidenzia una lieve prevalenza del pubblico femminile (53%) su quello maschile (47%). Il 45% degli spettatori è compreso nella fascia 18-44 anni; il 51% ha un titolo di studio elevato, avendo frequentato l’università o la scuola media superiore; il 64% ha un reddito compreso tra il livello medio e quello alto. Per il 2011, Audimovie prevede di ampliare l’analisi quanti-qualitativa, introducendo anche la categorizzazione dei film per genere (azione, avventura, commedia,
drammatico) e la categorizzazione delle strutture in base ai servizi ulteriori stabilmente presenti (negozi, ristoranti, aree di intrattenimento).

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