Nel colossale ed acclamato Avatar: La Via dell’Acqua, l’apice emozionale del film viene raggiunto con l’inaspettata e tragica morte di Neteyam, il primogenito di Jake e Neytiri, i quali assistono impotenti alla sua dipartita.
Tale scena e le sue componenti emozionali sono state prese in esame dallo psicoterapeuta Jonathan Decker, che ha offerto una dettagliata analisi delle dinamiche psicologiche in gioco e in particolare delle reazioni emotive degli stessi Jake e Neytiri.
Come sappiamo, quest’ultima trasforma il dolore in ferocia; tuttavia Jake sembra mostrare una risposta diversa, finendo per incolpare il figlio minore Lo’ak per la morte di Neteyam. Decker ha così analizzato le conseguenze della tragedia sui personaggi:
Sono entrambi in lutto. È una cosa meschina, meschina, offensiva da dire, ma ci si immedesima subito. Incolpa suo figlio per la morte dell’altro figlio. Il che, se sei nello stato mentale adatto per valutare cosa stia realmente succedendo, è una cosa che non diresti mai. Date un po’ di tregua a Jake, ma sta ancora facendo quello che fa, cioè è compassionevole con sua moglie ed è duro con i suoi figli.
Decker ha poi continuato la sua spiegazione aggiungendo:
Stava raggiungendo un posto migliore. Penso che sia vero. Impariamo e ci evolviamo e cresciamo, e spesso facciamo le cose al loro meglio, finché le cose vanno bene. Scivoliamo nei nostri comportamenti passati. Anche se come spettatore è stato frustrante e doloroso vedere Jake fare questo alla fine del film. È fedele al personaggio ed è fedele alla natura delle persone. È fedele alla psicologia umana. Ma abbiamo bisogno di quella catarsi. Perché ci sia un arco narrativo, deve andare in un posto sano.
Neteyam, in quanto figlio maggiore di Jake e Neytiri, aveva il compito di salvaguardare e prendersi cura dei suoi fratelli più piccoli. Tuttavia, è il suo più impulsivo fratello minore, Lo’ak, che lo ha convinto a salvare il fratello acquisito Spider, figlio biologico di Miles Quaritch. Pertanto Lo’ak si sente responsabile della morte di Neteyam, e Jake, la cui emotività è anche offuscata dal dolore, finisce per incolpare il figlio minore per la morte del figlio maggiore. La tragica morte di Neteyam, e le conseguenti dinamiche familiari, sembrano quindi porre una solida base per i futuri archi narrativi dei personaggi in Avatar 3 e nei futuri sequel.
Come abbiamo già visto nel terzo atto di Avatar: La Via dell’Acqua, è probabile che in futuro Jake e Neytiri cercheranno di portare a termine la loro vendetta contro Quaritch. La morte di Neteyam potrebbe anche avere una profonda influenza su Lo’ak, rendendolo potenzialmente più cauto nel proteggere i suoi fratelli oppure nell’indirizzarlo su un insidioso sentiero pregno di dolore e rimpianto. È probabile, inoltre, che la tragedia possa influenzare lo sviluppo della personalità degli altri figli di Jake e Neytiri, Kiri e Tuk.
Ad ogni modo, per scoprirne le conseguenze dovremo attendere i prossimi capitoli della saga. Nonostante fosse stato inizialmente programmato per la fine del 2024, Avatar 3 è stato recentemente posticipato di un anno, al 19 dicembre 2025. Avatar 4 è invece atteso per il 21 dicembre 2029. Il capitolo conclusivo della saga, Avatar 5, sarà invece distribuito il 19 dicembre 2031, a ben 22 anni esatti di distanza dal primo film arrivato nel 2009.
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Foto: 20th Century Fox
Fonte: ScreenRant
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