Avatar: La Via dell’Acqua, l’atteso sequel del kolossal del 2009 nonché ultima immaginifica opera diretta da James Cameron, sta incantando il pubblico e la critica di tutto il mondo con il suo immenso status artistico. Il regista canadese ha alzato nuovamente l’asticella con un’opera visivamente strabiliante, la quale ribadisce e consolida ulteriormente l’impatto lasciato sull’industria di Hollywood ad ogni suo nuovo film.
In precedenza Cameron aveva infatti portato sul grande schermo capolavori del calibro di Aliens – Scontro finale (1986), Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991), Titanic (1997) e lo stesso Avatar nel 2009. Un’ascesa che, al netto del lungo lasso di tempo tra la realizzazione di un film e l’altro, è stata decisamente inarrestabile e che lo pone tra i registi più influenti della storia del cinema. Il nostro tuttavia, prima di diventare l’uomo dei record di Hollywood, ha dovuto affrontare non poche difficoltà.
I sogni di cinema del James Cameron ventenne si scontrarono col suo precario stato economico, il quale non gli permetteva di iscriversi alla rinomata USC School of Cinematic Arts di Los Angeles. Dopo aver studiato Fisica al college per un solo anno, l’aspirante regista e sceneggiatore mollò gli studi per mantenersi facendo il camionista studiando tuttavia cinema da autodidatta.
Iniziò quindi a passare molto tempo nella biblioteca dell’accademia arrivando a escogitare vari espedienti per mettere le mani sul materiale didattico, tra cui la sottrazione di una tesi di laurea: «Andavo spesso alla biblioteca della USC e prendevo tutte le tesi scritte dagli studenti laureati riguardanti la stampa ottica, i trasferimenti di tintura, e qualunque cosa fosse legata alla tecnologia connessa ai film, per poi sedermi a leggerle. […] Un giorno trovai una tesi di laurea di circa 300 pagine, le tolsi le graffette e fotocopiai ogni singola pagina».
Cameron continuò a prendere appunti da ogni tesi e scritto che potesse soddisfare la sua curiosità, e da un’altra tesi estrapolò alcune nozioni riguardanti l’emulsione fotografica, l’uso delle lenti e il chroma key. Come per Terminator, la prima idea per il soggetto di Avatar e quindi del pianeta Pandora gli venne da un sogno riguardante una foresta bioluminescente e degli esseri che la abitavano, e gli elementi appresi dalle tesi sopracitate in seguito contribuirono in maniera determinante a definire nella sua testa la messa in scena di Avatar. Il regista ricorda:
«All’epoca non avevo molte opzioni. Potevo passare il tempo a guardare il Saturday Night Live in TV, oppure potevo mettermi a studiare tutta questa roba, capitolo dopo capitolo. Insomma, posso dire di aver acquisito un’istruzione universitaria sugli effetti speciali e la cinematografia mentre ero alla guida di un camion».
Avatar: La Via dell’Acqua è ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, e racconta la storia della famiglia creata da Jake Sully e Neytiri, diventati ormai genitori, e delle battaglie che saranno costretti ad affrontare.
Il film è stato diretto da James Cameron il quale figurano come produttore insieme a Jon Landau. La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Cameron insieme a Rick Jaffa e Amanda Silver, mentre nel cast del film figurano Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi e Kate Winslet.
Foto: MovieStillsDB / Karwai Tang / GettyImages
Fonte: Medium
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