Con le prime foto ufficiali diffuse da Entertainemnt Weekly, Avengers: Age of Ultron si è finalmente mostrato ai nostri occhi. In questo periodo l’aveva fatto solo attraverso immagini dal set, o scatti che gli attori postavano sui loro social network. Ora, aspettando il primo teaser trailer, il nostro sguardo su uno dei film più attesi del 2015 si fa più concreto. Non solo, ma sempre grazie a EW veniamo a conoscenza di nuovi e interessanti dettagli sulla trama del cinecomic, con Ultron al centro dell’attenzione [da qui in poi, occhio agli SPOILER].
Il big villain del film, interpretato da James Spader, sarà nientemeno che una creazione di Tony Stark: il rumor sul possibile legame tra i due circolava già da un annetto, e ora arriva la conferma, con informazioni più precise. L’obiettivo dello scienziato sarà quello di creare una nuova forza di polizia, la Iron Legion, da mettere a protezione del pianeta, per alleggerire il peso sulle spalle dei Vendicatori. Una squadra di droni con a capo proprio Ultron, che Stark modellerà sulla propria personalità. Il problema è che del suo creatore l’androide prenderà solo il peggio. Chris Hemsworth rivela: «Non è la versione migliore che avrebbe potuto venir fuori dall’intelligenza e carisma di Tony. È il figlio cattivo di Iron Man». Una specie di rispolverata del mito di Frankenstein, dunque.
Stando a quanto descritto da EW, inoltre, il primo scontro tra Ultron e i supereroi avverrà durante il party all’Avengers Tower (ex Stark Tower), una delle scene d’apertura del film. L’atmosfera distesa verrà sconvolta dall’arrivo dei Legionari, che si attiveranno improvvisamente e cercheranno di uccidere Capitan America & Co. Ultron si manifesterà in una delle sue prime forme metalliche, e il suo piano per ristabilire l’ordine sulla Terra è eliminare la forma di vita più pericolosa che ci cammina sopra: l’uomo. Da gelare il sangue.
Aspettiamoci un villain spietato, cinico, e quel che è peggio molto intelligente. Il più duro che i Vendicatori potessero incrociare sulla loro strada. E beffa delle beffe, è frutto del loro sacco.
Fonte: EW
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