Ormai ne siamo più che certi: Thanos si è aggiudicato a pieno diritto il titolo di villain più spietato dell’UCM, arrivando nei suoi deliri di onnipotenza a sterminare addirittura metà della vita nell’universo durante la scena finale di Avengers: Infinity War.
Per farlo, il titano pazzo si è servito del bramato Guanto dell’Infinito, che – completo delle relative Gemme – lo ha reso l’essere più potente dell’intera galassia. Tuttavia, ciò che lo rende davvero uno dei più grandi pericoli mai esistiti, non è tanto l’oggetto da cui trae il suo potere, ma qualcos’altro di molto più “semplice” e innato.
Lo sceneggiatore di Infinity War, Stephen McFeely, ha infatti spiegato che il villain rappresentava già una minaccia senza precedenti ancor prima di iniziare la sua caccia alle Gemme dell’Infinito, questo perché lui era l’unico a possedere una volontà tanto forte da poterle usare:
«Sì, lui aveva questa forza di volontà più forte di quella di chiunque altro. Voglio dire, è una delle cose che abbiamo sempre ritenuto lo rendesse una minaccia enorme. Lui non è pericoloso perché ha le Gemme, lui è pericoloso perché ha la volontà di utilizzarle in quel modo.»
Prosegue il regista Joe Russo:
«Proprio così. Per questa ragione Thanos è praticamente inarrestabile nel film, e non si arrenderà mai.»
E in effetti il villain che rivedremo in Avengers 4 non è semplicemente mosso dalla sete di distruzione, ma dalle forti motivazioni legate al suo doloroso passato e a sua figlia Gamora. Sono proprio quelle a permettergli di andare avanti nella sua folle missione, ma – non per contraddire Russo e McFeely – possedere il Guanto dell’infinito è di certo un aiuto non indifferente!
Fonte: Comicbook
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