Per Avengers: Infinity War, terzo capitolo della saga sui vendicatori che verrà diviso in due parti, Marvel potrebbe avere altri piani che coinvolgono i fratelli Russo di Capitan America. Ma pensare a un film sul superteam non diretto da Joss Whedon fa un po’ storcere il naso. Così come l’dea che Kevin Feige possa sbarazzarsi di un uomo che gli ha portato in tasca più di 1,5 miliardi di dollari, bottino destinato ad aumentare con Age of Ultron. Per ora, meglio guardare al presente, che dice che Whedon è il padrone assoluto di una saga senza precedenti nel mondo dei cinecomic. Nonostante qualche indecisione iniziale, il regista ha seguito una linea precisa per il sequel, partendo da un concetto fondamentale: il potere. Una forza capace di mettere in difficoltà persino i Vendicatori: «Li vedremo alle prese con le conseguenze delle loro straordinarie capacità. Più potere abbiamo tra le mani, meno umani diventiamo. È così anche per loro, ed è questo il cuore del film».
Il classico senso di responsabilità che fa da mantra al Marvel-pensiero o qualcosa di più? L’avvento di Ultron creerà profonde frizioni nel team, e tra i più tormentati c’è Bruce Banner (Mark Ruffalo), reo di aver creato il malvagio robot insieme a Tony Stark. Nel trailer (tra i più visti del 2014) lo scienziato soffre particolarmente il senso di distruzione in cui Ultron ha immerso il mondo intero, e la rabbia che cova dentro di sé lo porterà a scatenare Hulk contro Iron Man in un combattimento che si preannuncia epico. Proprio sul gigante verde, Whedon ha speso più di una parola: «È un personaggio complesso, scriverci è difficile. la domanda è come svilupparne i cambiamenti? La sua doppia natura è interessante, perché Hulk è quello che vuole vedere il pubblico, ma allo stesso tempo il demone che Banner cerca di sopprimere».
Avengers: Age of Ultron uscirà in Italia il 22 aprile 2015, ed è tra i cinecomic più attesi della prossima stagione.
Fonte: ComicBookMovie
© RIPRODUZIONE RISERVATA