Stop, almeno temporaneamente, alla distribuzione sulla piattaforma Disney+ della nuova serie italiana Avetrana – Qui non è Hollywood, composta da quattro episodi che ricostruiscono il tragico omicidio della quindicenne Sarah Scazzi.
A deciderlo è stato il Tribunale di Taranto, che ha emesso un provvedimento di sospensione cautelare, rinviando il debutto in streaming (previsto inizialmente per il 25 ottobre) a data da destinarsi. La disposizione arriva a seguito del ricorso presentato da Antonio Iazzi, sindaco di Avetrana, il comune pugliese che è stato teatro della tragedia Scazzi.
Il caso, avvenuto nel 2010, ha suscitato un’enorme attenzione mediatica e si è concluso soltanto sette anni dopo con la condanna definitiva all’ergastolo di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima, e dello zio Michele Misseri (che nel frattempo ha terminato di scontare la pena), condannato per concorso in soppressione di cadavere. La serie prodotta da Disney+ e diretta dal pugliese Pippo Mezzapesa offre il punto di vista di ognuno dei quattro protagonisti della vicenda – Sarah, Sabrina, Michele e Cosima -, indagando anche il rilievo mediatico e l’influenza che il caso ha avuto sulla cultura di massa.
Proprio in questi giorni è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, ma per l’uscita sulla piattaforma occorrerà attendere. Iazzi ha infatti richiesto al Tribunale «la sospensione immediata della messa in onda e la visione preliminare della serie», allo scopo di appurarne l’eventuale effetto diffamatorio nei confronti della cittadina. Al centro della contesa c’è il titolo, che porta proprio il nome del paese natale di Sarah Scazzi, Avetrana: il timore del sindaco è che l’associazione immediata della città con la vicenda porti il pubblico di Disney+ a concepire la comunità come «ignorante, retrograda, omertosa». A prescindere dal contenuto, dunque, «catapultando l’attenzione dell’utente sul territorio più che sul caso di cronaca», lo show rischierebbe di mettere in cattiva luce una popolazione che «ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall’omicidio».
In una nota, Iazzi ha domandato che la messa in onda della serie tv fosse sospesa fino alla eventuale rettifica del titolo, con l’eliminazione del riferimento diretto alla cittadina di Avetrana. L’udienza di comparizione delle parti è stata fissata dal giudice per il 5 novembre.
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