Lo squalo ha i denti meno affilati. Ma non fatevi troppe illusioni: Gordon Gekko è tornato, e non ha nessuna intenzione di ammorbidirsi troppo. Chi invece si è decisamente ammorbidito è colui che lo interpreta, ovvero Michael Douglas. Col primo Wall Street (correva l’anno 1987) vinse un Oscar come miglior attore protagonista, tracciando il ritratto di uno dei più indimenticabili villain (vestito Cerruti) del cinema Usa. 23 anni dopo, riecco Gordon, riecco lo stesso grande regista di allora (Oliver Stone), per un nuovo attesissimo film (applauditissimo fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes), sottotitolo eloquente (Il denaro non dorme mai), in uscita nelle nostre sale il prossimo 15 ottobre. Il mondo – non solo quello della finanza – è cambiato, la Crisi impera, la corruzione travolge gli assetti economici mondiali. Sullo schermo, il “nuovo” Gekko esce dal carcere, fa da mentore a un giovane broker (Shia LaBeouf), tenta di recuperare il rapporto con la figlia (Carey Mulligan), se la vede con nuovi squali (Josh Brolin su tutti). Nella vita, il divo Michael è invece un uomo sempre più tranquillo, si gode la moglie (Catherine Zeta-Jones) e i figli, senza dare scandalo. Ma partiamo dal film.
Che cosa accade in Wall Street 2?
«L’azione avviene in tempo reale: avete lasciato Gordon Gekko nell’87, dopo cinque anni è andato in prigione e lì ne ha passati otto, così arriviamo al 2001, anno in cui è ambientato il prologo del nuovo film. Non ha più soldi, non conosce il mondo della Borsa di oggi, ha perso il rapporto con sua figlia. Ma sta lavorando a un libro, Is Greed Good? (“L’avidità è una cosa buona?”, ndr): è il suo modo per rimettere le cose a posto».
Com’è stato tornare a lavorare con Oliver Stone?
«Oliver è un uomo che ti mette alla prova, con lui è un confronto continuo… Però è anche il regista che mi ha permesso di vincere un Oscar, gli devo moltissimo. Pretende tanto, ma ha anche tirato fuori il meglio dagli attori: penso a Kevin Costner in JFK, Tom Cruise in Nato il 4 luglio…».
La Wall Street di ieri è molto diversa da quella corrotta di oggi, che ha in parte contribuito alla crisi economica.
«Io non scrivo i copioni (ride), ma se mi sta chiedendo se penso che la corruzione esiste, be’ sì, molte cose son cambiate dagli anni ’80. Forse si sono ispirati troppo a me. Ci sono broker che mi dicono: “Gordon Gekko è un grande, è la ragione per cui ho deciso di fare questo mestiere”. E io rispondo: “Ma io ero il cattivo…”. Il problema è che oggi ne vediamo di tutti i tipi: dalla crisi economica al disastro della marea nera nel Golfo del Messico».
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Michael Douglas sul set di Wall Street il denaro non muore mai con il regista Oliver Stone e Shia LaBeouf
Michael Douglas prova una scena insieme a Oliver Stone
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