Non si ferma la scia di rivelazioni scatenata dalla serie Netflix di Richard Gadd, Baby Reindeer. E mentre la vera Martha, Fiona Harvey, ha scelto di uscire allo scoperto e successivamente intentare una clamorosa causa legale da 170 milioni di dollari contro il network, accusato di diffamazione e negligenza, un’altra celebrità dal mondo politico e televisivo del Regno Unito ha deciso di farsi avanti, rivelando di essere stato vittima di stalking ben prima del protagonista della serie.
Il nome può suonare nuovo al pubblico italiano, ma George Galloway è un personaggio scozzese decisamente noto in patria. Eletto per la prima volta alla Camera dei Comuni nel 1987 con il Partito Laburista, ha poi fondato il Respect Party. Quest’anno si è candidato con il Workers Party of Britain, vincendo nel collegio di Rochdale con il 39,7% delle preferenze. Oltre ad essere quindi un nome storico della Sinistra scozzese, Galloway è anche un giornalista che ha collaborato con The Guardian, nonché un noto personaggio televisivo, avendo partecipato alla versione inglese del Grande Fratello Vip. E ora, l’uomo ha rivelato di essere stato preso di mira da Fiona Harvey nella seconda metà degli anni ’80.
«Mi ha chiamato per telefono centinaia di volte e per centinaia di volte si è presentata nei posti più inappropriati – ha dichiarato Galloway in una intervista con Piers Morgan -. All’epoca lo stalking era ancora più spaventoso perché non c’erano le e-mail e non c’erano gli sms o il texting, dovevi chiamare qualcuno sulla sua linea fissa oppure presentarti alla sua porta, questo è il vero stalking ed è quello che lei ha fatto con me».
Riguardo la donna che ha ispirato il personaggio di Martha nella serie Baby Reindeer, Galloway precisa: «Non mi ha mai fatto del male o minacciato di farne, ma credo che quando qualcuno è così ossessivo sei sempre terrorizzato dall’idea che l’ossessione possa trasformarsi improvvisamente in violenza ed essere potenzialmente pericolosa».
Sorprendentemente però, l’uomo non si schiera dalla parte di Netflix. «Nella serie vengono mostrate cose che non sono mai successe e posti dove non è mai stata » precisa Galloway, il quale afferma di non aver mai più visto Fiona Harvey dagli anni ’90 e che nei suoi confronti non prova alcuna acredine. «Le auguro il meglio» conclude infatti nella sua intervista.
Quanto a Netflix, l’unica risposta ufficiale del network è che darà «vigorosamente» battaglia contro la donna in sede in legale. E voi cosa ne pensate? Credete che la reale identità della stalker dovesse essere maggiormente dissimulata e protetta dagli autori di Baby Reindeer? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.
Fonte: Deadline
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