La Paramount Pictures si è garantita i diritti del prossimo film di Damien Chazelle, Babylon, ambizioso progetto ambientato nella Golden Age hollywoodiana degli anni ’20.

Un anno dopo l’uscita di First Man – Il primo uomo, il regista premio Oscar per La La Land si appresta dunque a tornare dietro la macchina da presa. La notizia di oggi è che Babylon ha anche una data d’uscita ufficiale fissata per il 25 dicembre 2021: una release limitata natalizia che verrà poi estesa a partire dal 7 gennaio 2022, con vista sulle statuette dorate. Una scelta che impedirebbe così al film di essere presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, dove sia La La Land sia First Man avevano occupato lo slot del film d’apertura, rispettivamente nel 2016 e nel 2018. 

Marc Platt, già produttore di La La Land, verrà affiancato dallo stesso Chazelle in sede di produzione, con accanto a loro Olivia Hamilton, Matthew Plouffe e Tobey Maguire (Adam Siegel e Helen Estabrook saranno invece i produttori esecutivi).

La Paramount, stando a quanto si apprende, era impegnata in un testa a testa con la Lionsgate per mettere le mani sul film, mentre Emma Stone e Brad Pitt, secondo un’indiscrezione già circolata nei mesi scorsi, sono in trattative per recitare nei panni dei protagonisti, anche se le fonti precisano che gli accordi contrattuali di rito non sono stati chiusi né per l’attore né per l’attrice, che proprio grazie alla sua prova in La La Land vinse un Oscar come miglior attrice protagonista tre anni fa.

I dettagli della trama sono ancora piuttosto nebuolosi, ma si vocifera che Babylon sarà ambientato negli anni di passaggio dal cinema muto al sonoro e presenterà un mix di personaggi a metà tra persone reali e creazioni di fantasia, con un equilibrio simile a quello visto in C’era una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino. Il budget deve ancora essere stimato e le trattative di Chazelle con gli studios hanno preso il via la scorsa estate: a quanto pare il regista avrebbe rimesso mano al suo script di 180 pagine, giudicato troppo lungo, tagliandone circa 30 per attrarre compratori e far scendere l’investimento previsto sotto la soglia (decisamente onerosa per un film arthouse secondo i parametri degli studios tradizionali) degli 80-100 milioni di dollari. 

Se tutto dovesse andare come previsto, la Stone dovrebbe vestire i panni di Clara Bow, sex symbol e stella del cinema americano dell’epoca, mentre il personaggio di Pitt si ispirerebbe a John Gilbert per delineare il profilo di un divo del muto che non riesce ad adeguarsi al passaggio al sonoro. 

Fonte: Variety, The Hollywood Reporter 

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