Barbie sta dominando i box-office di quasi tutto il mondo. Quasi. Perché, a quanto pare, il film di Greta Gerwig, nonostante una incoraggiante première tenutasi a Seoul, sta decisamente deludendo le aspettative in Corea del Sud.
Dall’uscita del film avvenuta il 19 luglio, sarebbero stati staccati la miserie di 460.000 biglietti. Un dato decisamente sorprendente se consideriamo come solitamente la Corea sia uno dei mercati esteri più redditizi per Hollywood, nonché il terzo più grande mercato cinematografico della regione asiatica dopo la vicina Cina e il Giappone.
Warner Bros. chiaramente si aspettava che il film avesse tutt’altra presa sul pubblico coreano; tuttavia i risultati mostrano come Barbie stia faticando moltissimo a portare il pubblico nelle sale. Secondo molti analisti, la spiegazione di questo inaspettato rigetto sarebbe da ricercare nientemeno che nei forti temi femministi proposti dal film.
Messaggi che si scontrerebbero con l’attuale realtà interna del paese asiatico. Nonostante abbia il più grande divario salariale di genere nell’OCSE, la Corea del Sud ha progressivamente assunto una visione sempre più ostile al femminismo a partire dall’elezione avvenuta lo scorso anno dell’autoproclamato presidente “anti-femminista” Yoon Suk Yeol.
Fin dal suo insediamento, Yoon ha attribuito le cause del bassissimo tasso di natalità del paese al femminismo, arrivando a chiedere anche l’abolizione del ministero per la parità di genere, che – a suo modo di vedere – si concentrerebbe eccessivamente sui diritti delle donne.
Una politica antifemminista decisamente aggressiva, con lo scarso apprezzamento riservato al film che rappresenta una attendibile cartina tornasole del pensiero dei cittadini coreani. Insomma, l’esatto contrario di quanto accade nel resto del mondo, nel quale Barbie viene apertamente lodato per come affronta il tema del femminismo e del patriarcato.
Cosa ne pensate di questo inaspettato insuccesso del film in terra coreana? Fatecelo sapere nei commenti!
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Foto: MovieStillsDB
Fonte: The Guardian
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