Batfleck, il ritorno: intervista a Ben Affleck
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Batfleck, il ritorno: intervista a Ben Affleck

Il suo Batman è il più massiccio e arrabbiato tra quelli apparsi finora al cinema. Ma in Justice League sarà tutto diverso: Ben Affleck ci racconta come cambierà l’Uomo Pipistrello, come evolverà il suo rapporto con Wonder Woman, ma soprattutto quali sono i punti di forza su cui potrà contare questa nuova squadra di supereroi

Batfleck, il ritorno: intervista a Ben Affleck

Il suo Batman è il più massiccio e arrabbiato tra quelli apparsi finora al cinema. Ma in Justice League sarà tutto diverso: Ben Affleck ci racconta come cambierà l’Uomo Pipistrello, come evolverà il suo rapporto con Wonder Woman, ma soprattutto quali sono i punti di forza su cui potrà contare questa nuova squadra di supereroi

Ben Affleck tornerà a vestire i panni dell’Uomo Pipistrello ma i toni del suo Bruce Wayne saranno decisamente meno cupi di quanto visto precedentemente in Batman v Superman: Dawn of Justice. Per essere uno che non ama stare sotto i riflettori, negli ultimi anni Ben Affleck c’è finito pure troppo, e scegliendo di vestire i panni dell’Uomo Pipistrello si è ritrovato a gestire una pressione mediatica non da poco. Oltretutto, non ha sicuramente aiutato il temperamento schivo di Ben… «Ribadisco quello che ho già detto al Comic Con: per me interpretare Batman è un sogno diventato realtà. Sono entusiasta di poterlo fare e finché mi vogliono non mi tirerò indietro». Con queste parole perentorie Affleck ha introdotto Justice League.

Dobbiamo aspettarci molte differenze rispetto a Batman v Superman?
«Una in particolare: questo film è più divertente, molto meno dark rispetto al precedente. Abbiamo puntato maggiormente sulla leggerezza e su alcuni momenti di humor. Ci ha molto aiutato la sceneggiatura che vede Bruce Wayne e Diana Prince dover assemblare il gruppo della Justice League: in qualche modo fanno loro da chioccia, e questo ci ha permesso di sviluppare il lato più spiritoso nella storia». 

Come ti sei trovato a vestire i nuovamente i panni del Cavaliere Oscuro?
«Molte scelte erano già state fatte con Batman v. Superman, anche riguardo la psicologia del personaggio, così sono tornato conoscendolo meglio, più sicuro nell’avvicinarmi a lui. Stranamente invece il costume è diventato molto meno comodo rispetto al precedente, forse dovrei dire più “tattico”. In alcuni momenti ho invidiato Ray Fisher e l’armatura di Cyborg realizzata in CGI…».

Quanto è diverso il “nuovo” Batman rispetto a quello di Batman v Superman?
«Questa versione di Batman sarà più fedele a quella dei fumetti, quello visto in precedenza possedeva una rabbia non abituale per il personaggio poiché incolpava Superman della morte di molte persone. In questo caso vuole unire le forze con gli altri e salvare il pianeta dall’arrivo di Steppenwolf. La cosa più interessante di Bruce in Justice League è il dover imparare a essere un leader: non avendo alcuna abitudine ai partner non sa come comandare il gruppo, deve trovare altre maniere perché lo seguano. Batman è soltanto un essere umano mentre gli altri hanno poteri non comuni, è costretto quasi suo malgrado a sviluppare il senso della leadership e a non sentirsi inferiore a loro». 

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