Batman v Superman: Dawn of Justice, perché vale la pena crederci
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Batman v Superman: Dawn of Justice, perché vale la pena crederci

Ora che abbiamo visto le prime immagini dell'atteso sequel di Zack Snyder, spezziamo più di una lancia in favore di un progetto che ha suscitato dubbi sin dall'inizio

Batman v Superman: Dawn of Justice, perché vale la pena crederci

Ora che abbiamo visto le prime immagini dell'atteso sequel di Zack Snyder, spezziamo più di una lancia in favore di un progetto che ha suscitato dubbi sin dall'inizio

Ci aveva convinto sin dalla versione bootleg e quella ufficiale non ha fatto altro che rinforzare l’dea: questo Batman v Superman: Dawn of Justice promette bene. O almeno, più di quanto molti si aspettassero alla vigilia. Ci ricordiamo ancora la rivolta dei fan di Batman contro Ben Affleck, subito dopo l’annuncio che sarebbe stato lui il nuovo difensore di Gotham. Ma siamo davvero sicuri che non sia in grado di caratterizzare in modo convincente le sfumature del suo personaggio, che sembra ricalcato su quello creato da Frank Miller in Il ritorno del Cavaliere Oscuro (prodotto seminale se ce n’è uno della storia a fumetti di Batman)? Sia chiaro, il film non lo vedremo prima del 2016, quindi è impossibile giudicare il suo lavoro già da ora, ma il beneficio del dubbio Affleck se l’è guadagnato, anche a suon di Oscar (seppur alla sceneggiatura con Will Hunting e alla regia con Argo), e la sua perfomance in L’amore bugiardo (e in Hollywoodland, nei panni di George Reeves, il Superman televisivo – buffo il destino -) ha dimostrato come l’attore sia in grado di scavare nelle ambiguità di un ruolo. Senza dimenticare il Luthor di Jesse Eisemberg, altra affascinante incognita, che si scontra con le versioni di Gene Hackman (intramontabile) e Kevin Spacey (che ha rubato la scena nel Superman Returns di Singer).

Dal punto di vista narrativo, inoltre, il trailer comincia con una domanda ben precisa: non è strano che l’uomo più potente del pianeta sia una figura così controversa? Lo spunto narrativo del film sembra questo, e riguarda Superman (il soggetto dell’interrogativo), Batman e il mondo supereroistico in generis perché esemplificativo della natura ambivalente del supereroe. La più grossa critica rivolta ai cinecomic è la monodimensionalità dei suoi personaggi, che dipende dalle caratteristiche di un cinema mainstream che troppo spesso punta più su azione ed effetti speciali. Con la trilogia di Nolan, Warner e DC hanno cercato di creare il giusto mix tra intrattenimento e storytelling e Snyder vuole proseguire in questa direzione, pur non venendo meno all’estetica (per altro molto fumettistica) che l’ha reso famoso. L’Uomo d’Acciaio, che ha diviso non poco pubblico e critica, voleva muoversi proprio da questo principio, dando a Superman uno spessore psicologico che sinora non aveva mai avuto.

La suggestione, poi, di vedere tradotta al cinema una delle scene simbolo (se non la scena simbolo) del Batman di Miller – lo scontro tra i due supereroi – è da sola un motivo di grandi aspettative, anche in termini di linguaggio: l’augurio è che le tavole dell’autore americano, già cinematografiche da sé, vengano rispettate pedissequamente, perché fonte imprescindibile. Con 300 (e Watchmen prima) Snyder ha dimostrato di saper rispettare la tradizione fumettistica e il look dell’armatura di Batman vista nel trailer (così come quello del costume tradizionale) fa ben sperare.

Il film, inoltre, farà luce sull’universo che Warner e DC hanno intenzione di costruire, reticolare quanto quello Marvel. Batman v Superman aprirà la strada ai vari Wonder Woman, Aquaman (Gal Gadot e Jason Momoa compariranno nel film) e Flash, sino al culmine della Justice League: scenario non da poco perché intorno a questo nuovo sistema di cinecomic, comunque la si voglia mettere, la curiosità è tanta. Anche in termini di risposte sul mercato, considerata la concorrenza con Marvel e Fox.

Anche se abbiamo appena iniziato a guardare concretamente ciò che arriverà in sala, di ragioni per credere di non avere a che fare con un bidone assicurato ce ne sono. E vale la pena tenerle a mente.

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