Sul Main Stage del Best Movie Comics and Games è arrivata oggi Benedetta Porcaroli, tra le giovani attrici più lanciate, sensibili e di successo del cinema italiano contemporanei. 

Ha esordito sul piccolo schermo con la popolare serie Tutto può succedere, prestando il volto a Federica Ferraro dal 2015 al 2018, è stata poi tra gli interpreti del successo di Paolo Genovese Perfetti sconosciuti, ma è soprattutto il personaggio di Chiara Altieri in Baby a far esplodere la carriera di Benedetta Porcaroli, che da quel momento ha preso parte a progetti sempre più di spicco, sia al cinema che in tv: dalla candidatura a Miglior attrice non protagonista ai David di Donatello nel 2021, per il dramma 18 regali, fino alla partecipazione a film come La scuola cattolica, 7 donne e un mistero, Il colibrì e Amanda, che le è valso la seconda nomination ai David, questa volta come Protagonista.

“Gli anni sono passati molto in fretta, non ci ho capito niente – scherza l’attrice -. Ho capito subito che recitare era ciò che mi piaceva fare, ho avuto la fortuna di trovare subito la mia strada fortunata, e mi è nato un amore talmente sincero rispetto a quello che faccio che mi è venuto naturale partecipare a dei progetti in cui credevo, come succede con tutte le cose in cui crediamo. Anche il successo di Baby non era preventivato”.

Sulla scelta dei copioni, ciò che conta a suo dire è sempre ciò che suscita la lettura della sceneggiatura: “Ci sono dei copioni che leggo che sono perfetti, ma non mi smuovono nulla dentro. Aspetto che ci sia sempre una scintilla suggeritami dalle pagine, il perché avviene o non avviene è un mistero anche per me. Sia non fare che fare i film è un’assunzione di responsabilità, non si può stare ovunque. Per noi che facciamo gli attori è importante vivere nel frattempo, è fondamentale viaggiare, stare bene, la curiosità verso il prossimo e quello che succede tra un set e l’altro. Più che una workaholic, sono ossessionata dalle molte cose che posso imparare“.

Tra le sue interpretazioni più recenti quelle in Enea, di Pietro Castellitto, e Vangelo secondo Maria, dove ha interpretato l’icona femminile della cristianità per eccellenza accanto ad Alessandro Gassmann nel ruolo di Giuseppe: “Il personaggio che mi ha affidato Pietro è un personaggio che capivo, stando vicina a un ragazzo che ama nell’assertività come nei conflitti interiori. Mi ha dato il ruolo di Eva, una prima donna, e c’è stata una totale sintonia umana con Pietro, che stimo molto e al quale auguro di fare altri film come Enea, altrettanto belli. Per Vangelo secondo Maria mi sono ispirata direttamente all’autrice del romanzo Barbara Alberti, che aveva scritto quel libro alla fine degli anni ’70, con un cuore che batteva per le sue battaglie”.

Infine, prima di ricevere il Best Movie Award 2024 come miglior attrice, una battuta su Immaculate, l’horror internazionale di prossima uscita diretto da Michael Mohan, dove ha condiviso il set con star hollywoodiane del calibro di Sydney Sweeney: “È un film che va molto dritto sul taglio horror, che è un genere tecnicamente difficile da fare. Euphoria e Baby sono uscite a non troppa distanza, ci conosciamo, e un giorno mi hanno detto: ‘Sydney Sweeney ti ha scritto un messaggio su Instagram e non le stai rispondendo. È una ragazza normalissima, beve solo acqua’“.

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