Nei territori inesplorati dell’Oregon due uomini stringono un’inusuale amicizia mentre cercano di sopravvivere alle durezze della frontiera.
Figowitz detto Cookie è il cuoco di un gruppo di trapper che si sono addentrati nell’area semi-esplorata dell’Oregon alla ricerca dell’oro, dove gli affari si fanno vendendo i castori e la gente vive di baratto al fianco delle popolazioni indigene di cui occupano i territori senza grandi scrupoli. Rimasto senza un ingaggio si imbatte in King-Lu, un cinese che aveva aiutato in passato e che ora gli offre di dividere la sua baracca mentre cercano un modo di dare una svolta alle loro vite… cosa che accadrà quando Cookie, insoddisfatto del cibo quotidiano, decide di preparare dei biscotti che diventano molto popolari tra la gente della zona. Per farli, però, i due hanno dovuto rubare del latte dall’unica mucca della zona, la prima comparsa nel territorio dell’Oregon…
Un western inusuale, ma soprattutto la storia di un’amicizia maschile in un mondo dove la vita è sempre in bilico.
La regista Kelly Reichardt, che aveva già scelto l’Oregon come sfondo del suo precedente film Old Joy, ha spiegato l’origine del soggetto del film (tratto da un romanzo che in realtà si svolge su più piani temporali) e la sua fascinazione per la storia.
«Sono una donna nata in Florida e ho vissuto per 30 anni a New York, ma il West, con il suo mito e le sue storie mi ha sempre affascinato. Ho voluto però trovare un modo personale per raccontarlo, perché è ovvio che poi ogni volta che metti la macchina da presa sei costretto a pensare ai grandi autori che ti hanno preceduto. La mia è un’investigazione sulla mascolinità in un mondo particolare che è quello del West del 1820».
In effetti i due protagonisti, un cuoco dall’animo gentile e un cinese con un passato burrascoso, sono figure insolite per il genere ma il mondo che la Reichardt racconta ha un sapore di autenticità.
«L’Oregon di quegli anni è un luogo di natura ancora tutta da esplorare, ma in cui già esistono gli standard della cultura americana, con la sua filosofia delle opportunità. Ma è anche un mondo fragile. Nel film c’è un personaggio (interpretato da Toby Jones) che parla del commercio dei castori con la sicurezza che non finiranno mai, mentre noi sappiamo che la caccia indiscriminata portò nel giro di pochi decenni alla quasi totale estinzione di quegli animali. È un uomo che parla come potrebbe fare oggi il CEO di una multinazionale a proposito delle risorse dell’Africa».
Al contrario dei due protagonisti che vivono un rapporto con la natura molto più armonioso e rispettoso, prendendo ciò che serve (con le trappole, la raccolta e la pesca), ma senza esagerare.
«Non voglio lanciare un messaggio, ma ci sono certe cose che sono insite nelle storie e quindi emergono naturalmente. La mia storia si svolge in un mondo in cui tanti degli scambi avvengono sulla base del baratto, ancora precapitalistica».
Orion Lee (che nel film interpreta King-Lu) è invece più severo: «La verità è che l’Oregon era una terra di opportunità, anche perché le risorse sembravano infinite, ma era anche un mondo dominato da un monopolio, tutto doveva passare in ultimo per il forte dove avvenivano gli scambi e da qui nasce un’ingiustizia profonda».
Un sistema a cui in qualche misura i due amici si ribellano con i loro biscotti che di fatto in un mondo di bisogni essenziali rappresentano invece un piacere tutto umano per un gusto che va oltre l’essenziale. Un piccolo “lusso” così come l’amicizia che i due outsider condividono fino alla fine.
Foto @ Allyson RiggsA24
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