In un mondo popolato da elfi, orchi, draghi e unicorni (che però vivono in suburbi simili a quelli di Los Angeles), Ian sta per compiere sedici anni, ma non ha nessuno con cui festeggiare. Tranne il fratellone Burley, che continua a cercare di coinvolgerlo nelle sue avventure a bordo di uno scassato furgone, convinto che il passato “magico” del loro mondo non vada dimenticato. Quando la madre consegna loro il dono lasciato dal padre prima di morire (senza che Ian potesse conoscerlo), i due scoprono che forse c’è un modo di riportarlo da loro… anche se solo per un giorno. Sarà l’inizio di una ricerca piena di pericoli e di prove che cambierà per sempre la loro vita.
«Nel mondo che raccontiamo, la magia è la metafora del potenziale e il giovane Ian ne è davvero pieno…anche se non lo sa ancora ».
Spiega così Dan Scanlon la scelta di declinare in chiave fantasy un racconto che per lui ha un’origine molto personale. Il regista e sceneggiatore (già dietro al successo di Monsters University) è partito dal desiderio di raccontare cosa vuol dire vivere fin da piccolo senza un padre. Un’esperienza che ha vissuto in prima persona, ma che poi ha scoperto accomunare anche altri membri della troupe che ha lavorato sul film.
«Ian e Burley farebbero qualunque cosa per avere indietro il padre, anche solo per un giorno. Di lui hanno delle foto e la voce incisa su una audiocassetta (come è stato per me…), ma vogliono scoprire se gli assomigliano e in cosa, vogliono condividere del tempo con lui.»
E grazie a un bastone e a una pietra questo sarà possibile. Anche se le cose non vanno esattamente come previsto e solo unendo le forze i due fratelli riusciranno nell’impresa in cui sono imbarcati e in cui, volente o nolente, viene coinvolta anche la loro mamma (che in originale ha la voce di Julya Louis-Dreyfus) e un’intraprendente manticora (Octavia Spencer).
Il mondo di Onward, infatti, è popolato da creature di ogni genere, ma tutti in qualche modo si sono convertiti alla vita comoda garantita dalla tecnologia. La magia però è ancora presente, basta saperla trovare e crederci…
«Partendo dall’idea iniziale per noi era importante trovare il modo più semplice di dare ai due ragazzi la possibilità di incontrare il padre… e la magia era la cosa più immediata» ha spiegato la produttrice Cori Rae.
Altro elemento essenziale sono i giochi di ruolo (riportati in auge negli anni passati da Stranger Things), che nel film, ovviamente, hanno un fondamento nella storia passata.
«Non ero un esperto – ammette Scanlon – ma come potete immaginare, in un posto come la Pixar l’aiuto non ci è mancato».
A dar voce ai due protagonisti sono Chris Pratt e Tom Holland; e nonostante Scanlon giuri che il design dei personaggi ha preceduto la scelta dei due interpreti, guardando in particolare Burley, sorge spontaneo il dubbio che i disegnatori avessero già in mente un certo particolare attore per questo ruolo…
«Sia Chris che Tom hanno dei fratelli, anche se sono maggiori per il primo e minori per il secondo, ma si sono molto immedesimati nel creare questo rapporto straordinario che diventa fondamentale nel film».
Per il momento, fortunatamente, Holland, celebre per aver spoilerato alcuni dei segreti meglio custoditi dalla Marvel, ha mantenuto il più stretto riserbo sulle svolte più imprevedibili di Onward… quindi ci impegneremo a fare lo stesso!
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