È stata inaugurata ieri la 60ª edizione del Festival di Berlino, ancora sotto la direzione di Dieter Kosslick e con il regista tedesco Werner Herzog come presidente della giuria (nella quale c’è anche la nostra Francesca Comencini). Herzog, alla conferenza stampa di inizio festival di ieri ha dichiarato: «Nell’era delle piattaforme digitali, del cinema via Internet e dei nuovi formati, sento che la cosa più importante è fare dei film credendoci davvero e scoprire, nel tempo, che avevano una ragione d’essere».
Il film d’apertura (in concorso) è stato il cinese Apart Together di Wang Quan’an, commedia su una vedova di Shangai contesa da due mariti. Aspre polemiche hanno accompagnato l’inizio della manifestazione: il quotidiano tedesco Tagesspiegel ha criticato Kosslick imputandogli di essere un «lobbysta del cinema tedesco» e di aver trasformato il festival in un evento «di serie B».
Oggi sarà proiettato anche il primo dei sette film italiani presenti alla Berlinale: Due vite per caso di Alessandro Aronadio, prodotto da Anna e Sauro Falchi e che sarà distribuito in Italia da Lucky Red.
Stasera ci sarà anche l’attesa proiezione de L’uomo nell’ombra – The Ghost Writer (in Italia dal 9 aprile per 01 Distribution) di Roman Polanski (che non sarà presente perché ancora gli arresti domiciliari), thriller politico con Pierce Brosnan e Ewan McGregor.
Il regista Wang Quan’an, con due attrici del film al photocall prima della proiezione, in un’immagine tratta dal sito ufficiale del festival www.berlinale.de
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