Un grande lutto nel cinema italiano e internazionale: Bernardo Bertolucci, regista premio Oscar per L’ultimo imperatore, si è spento a 77 anni.

Figlio della Nouvelle Vague francese e pupillo di Pier Paolo Pasolini, tanti sono i capolavori realizzati dall’autore nel corso della sua gloriosa carriera, in cui ha saputo stupire, scandalizzare ed emozionare. Nel 1970, regalava a Jean-Louis Trintignant il ruolo di una vita, quello di Marcello Clerici ne Il Conformista, adattamento dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia. Due anni dopo, arriva il controverso Ultimo tango a Parigi, con protagonista colui che è forse l’attore hollywoodiano più importante di tutti i tempi, e stiamo chiaramente parlando di Marlon Brando, colto in una liaison in cui eros e thanatos si abbracciano nella più struggente e dolce disperazione.

In Novecento (1976), Bertolucci si conferma come il ponte più importante tra il cinema americano e quello europeo, mettendo insieme in un’unica epopea il volto più famoso della New Hollywood, Robert De Niro, e l’icona francese Gerard Depardieu. Poi, la consacrazione definitiva nel 1987, quando L’ultimo imperatore vinse 9 Oscar (tra cui Miglior Film e Regia), portando Bertolucci sulla copertina del Time. 

Durante gli anni ’90, avrebbe trasformato Keanu Reeves in Siddharta (Il piccolo Buddha) e regalato a Liv Tyler uno dei suoi ruoli più belli e importanti della sua vita (Io ballo da sola), mentre il decennio successivo, avrebbe lanciato la carriera di Eva Green, musa erotica e cinefila di The Dreamers. L’ultimo lungometraggio del maestro, uscito nel 2012, è Io e te, adattamento dell’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, che ottiene 6 candidature ai David di Donatello.
 

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