Best Movie Comics & Games: gli ospiti, i talk e le foto più belle dell'evento per i 20 anni della rivista
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Best Movie Comics & Games: gli ospiti, i talk e le foto più belle dell’evento per i 20 anni della rivista

Ecco tutti gli scatti e gli highlights della due giorni milanese organizzata per il ventennale di Best Movie

Best Movie Comics & Games: gli ospiti, i talk e le foto più belle dell’evento per i 20 anni della rivista

Ecco tutti gli scatti e gli highlights della due giorni milanese organizzata per il ventennale di Best Movie

Si è tenuta a Milano il 25 e 26 giugno la prima edizione di Best Movie Comics & Games, evento che ha celebrato i 20 anni della nostra rivista regalando al capoluogo lombardo un weekend ricco di proiezioni, incontri, anteprime e ospiti. Un modo per ringraziare i lettori e soprattutto il primo passo verso una realtà, quella di Best Movie, che dalla carta stampata e il digitale diventa oggi anche un momento di condivisione dal vivo. Al centro di tutto i temi che da vent’anni sono il cuore pulsante del nostro lavoro: cinema e serie tv.  

Il Superstudio Più di Via Tortona 27 ha accolto il pubblico alle 14.30 del 25 giugno e già alle 15, dal palco della Sala Talk e Proiezioni, i partecipanti hanno potuto ascoltare una delle voci più inconfondibili per gli appassionati di anime. Il primo panel del giorno è stato infatti quello dedicato a Emanuela Pacotto, un nome di culto nel panorama del doppiaggio italiano: tra i suoi lavori più celebri e amati figurano le interpretazioni di personaggi storici come Jessie dei Pokémon, Nami di One Piece, Bulma di Dragon Ball e Sakura di Naruto.

Apprezzata anche come attrice e cantante, al Best Movie Comics & Games Emanuela Pacotto è stata accolta da un fitto pubblico di fan e appassionati, ai quali si è raccontata sinceramente – e con un filo di emozione – a partire dagli esordi sul piccolo schermo nel ruolo di Marika in Love Me Licia, fino ad arrivare al successo nel mondo del doppiaggio, strettamente legato proprio a quello stesso personaggio: «Ho cominciato da piccolissima grazie a mia mamma, mi ha fatto entrare in questo coro di bambini con il quale ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo non del doppiaggio, ma dello spettacolo. […] Quando mi hanno offerto il ruolo di Marika in Love Me Licia, mi hanno poi dato la possibilità di doppiarmi: ho debuttato doppiando me stessa, una cosa assurda».

Dopo Emanuela Pacotto è stato il turno di un’altra ospite che, proprio come l’apprezzata doppiatrice milanese, ha basato la sua carriera sull’interpretazione di personaggi legati al mondo di anime e manga. Una vera e propria trasformazione a 360°, la sua, che passa anche e soprattutto attraverso l’abilità di ricreare acconciature, make-up e costumi. Il pomeriggio di Best Movie Comics & Games ha puntato i riflettori sulla cosplayer Himorta – nome che, ci racconta, nasce come una sorta di parodia della Hinata di Naruto.

Capelli rosa, simpatia travolgente e, naturalmente, uno sfrenato amore per i cartoni animati giapponesi, la giovane cosplayer ha parlato al pubblico del suo lavoro e delle sue passioni: «Ho sempre letto fumetti, soprattutto manga, però li ho sempre e solo letti e non mi ero mai travestita in passato – ha spiegato la cosplayer a proposito dell’origine delle sue passioni – Tutto è iniziato con il manga One Piece, al momento della morte di uno dei miei personaggi preferiti, ovvero Ace Pugno di Fuoco. L’ho presa così male che ho deciso di vestirmi come lui. Ho ricreato il suo costume incollandomi una pallina da ping pong sul polso, e ci ho messo una decina di giorni. Quest’esperienza mi è piaciuta così tanto che ho iniziato a farne tanti altri, di cosplay. Tutto è partito dall’elaborazione di un lutto.

Al termine del panel dedicato all’universo del cosplay ha preso il via l’attesa Serata Horror del Best Movie Comics & Games, conclusasi con la proiezione dello slasher X – A Sexy Horror Story di Ti West. Ad aprirla, un nome che da anni è legato a doppio filo alla rivista: Roberto Recchioni, scrittore, fumettista, sceneggiatore e, proprio con il progetto presentato sul palco del Superstudio Più, ora anche pronto ad intraprendere la carriera di regista.

In dialogo con Giorgio Viaro, l’autore ci ha infatti raccontato – e mostrato, con una clip di tre minuti – la sua ultima avventura a tinte horror, Carne Fredda, un’opera antologica che racconta la storia di due scrittrici: la prima di successo e con una lunga esperienza alle spalle, la seconda più giovane e dal talento incerto. Come ci tiene a precisare Roberto Recchioni, la sua opera prima non avrà un approccio “da fumettista”: «Al cinema voglio fare poco, ma voglio farlo molto bene. […] Non voglio che del mio linguaggio cinematografico dicano che vengo dal fumetto: quando fai cinema guardi i maestri del cinema». 

Il Day 2 del Best Movie Comics & Games è iniziato all’insegna del gaming con una vera e propria icona di Twitch Italia. Accompagnato da un montaggio che ha ripercorso alcune delle sue imprese più memorabili – e rumorose – in live su Call of Duty, sul palco della sala Talk è arrivato lo streamer Moonryde, noto tra i suoi follower anche con il soprannome “il cecchino di San Cesareo”.

Genuino, frizzante e con i piedi ben piantati a terra, Dario Ferracci – questo il suo vero nome – ci ha parlato di come la sua passione per i videogiochi sia nata con titoli come Overboard e God of War e si sia trasformata in un lavoro a tempo pieno quando, diviso tra il suo precedente impiego e il gaming, ha deciso di fare un salto nel buio: mollo tutto e inseguo il sogno. «Abbiamo avuto un periodo bellissimo con il gioco, poi purtroppo era difficile trovare i fondi in Italia. Il settore è in crescita ma è va indirizzato meglio. […] Quel periodo lavoravo per mantenermi, ma sono arrivato a un punto in cui mi sono detto: o faccio una cosa o ne faccio un’altra. Se non ci provo, dopo aver lavorato 6-7 anni… Mi sono lanciato, anche se mi remavano tutti contro».

Dopo una mattinata dedicata al mondo dello streaming videoludico, il focus del pomeriggio targato Best Movie Comics & Games si è spostato sulla serialità, con un panel che ha voluto innanzitutto celebrare uno dei titoli di punta dell’attuale panorama televisivo italiano e la sua protagonista femminile. Alle 15 ha fatto il suo ingresso, in una sala Talk e Proiezioni gremita di spettatori, l’attrice Matilde Gioli, volto centrale del medical drama DOC – Nelle tue mani, show che intreccia trame orizzontali e verticali per raccontare le vicende di un team di medici in un fittizio ospedale di Milano. Nell’anno della pandemia la serie si è trovata ad affrontare una delle sue sfide più grandi: dover adeguare la fiction ad una realtà che tutto il mondo stava vivendo in prima persona.

Era inevitabile che si parlasse di Covid 19 – ammette l’interprete della dottoressa Giulia Giordano -, ma l’idea di toccare qualcosa di così fresco e soprattutto doloroso per il pubblico, l’aveva inizialmente spaventata: «Quando ho scoperto che sarebbe uscito in quel periodo mi sono posta vari dubbi. In un momento particolare per medici, infermieri, malattie e morti, uscire con un medical drama forse poteva essere indelicato. Invece le persone l’hanno accolto con grande entusiasmo. Temevo che i medici non si sentissero rappresentati, invece ci hanno scritto e incoraggiato a fare una seconda stagione. Dopo un momento di paura, ha fatto dei numeri incredibili».

Il panel dedicato a DOC è stato un punto di partenza per allargare il dibattito al macrocosmo del mondo serial e, più nello specifico, al suo linguaggio e al potenziale narrativo che ha raggiunto in questi ultimi anni. Ad affiancare Matilde Gioli in questa riflessione a 360° sulla serialità, due ospiti d’eccezione: Roberto Recchioni, che proprio il giorno precedente è stato protagonista di un panel dedicato al suo esordio alla regia, e Zerocalcare, atteso nuovamente sul palco per l’evento di chiusura di Best Movie Comics & Games.

Senza far mancare al pubblico momenti di pura comicità – nella maggior parte dei casi trainati dall’autore di Strappare lungo i bordi – il trio si è confrontato sul tema a partire proprio dagli elementi che accomunano DOC e lo show animato di Michele Rech, che come fa notare Roberto Recchioni, sono titoli solo in apparenza molto distanti tra loro: «Non capivo il senso di mettere insieme la serie di Zero e DOC, ma poi ho capito che hanno tanti punti in comune: prendono un tipo di produzione all’americana e la declinano nella nostra cultura. Sono italiani ibridati con gli elementi migliori dell’altra parte. In più c’è anche l’elemento della storia: Michele coi corti di Rebibbia Quarantine, la trama di DOC… due opere che hanno fatto compagnia agli italiani in un momento complicato [quello della pandemia, ndr]».

Il penultimo appuntamento sul palco di Best Movie Comics & Games ha celebrato uno dei personaggi simbolo dell’immaginario Disney Pixar, lo space ranger Buzz Lightyear. Presentato al pubblico in versione giocattolo nella saga di Toy Story, a distanza di 27 anni è tornato sul grande schermo con le fattezze dell’uomo – seppur fittizio – che ne aveva ispirato il design. Un omaggio, quello del nostro panel, che è passato attraverso la sua nuova voce italiana: quella dell’attore Alberto Malanchino, altro volto della serie DOC al fianco di Matilde Gioli e ora doppiatore del protagonista in Lightyear – La vera storia di Buzz. Un ruolo che, nei vari capitoli di Toy Story, era già stato ricoperto da Massimo Dapporto, storica voce del personaggio nel nostro Paese. 

«Doppiare Buzz significa doppiare un personaggio amatissimo e già ampiamente nel cuore del pubblico, con delle prerogative ben definitive. Buzz è un personaggio involontariamente comico, è un fiero cogl**ne, è molto intelligente e sicuro di sé, di quelle persone che quando fanno delle gaffe sono ancora più grosse perché non riescono a prendersi in giro. Massimo Dapporto è stato per me un maestro inconsapevole, ma chiaramente ho dovuto costruire anche un mio Buzz originale». 

Al termine di due meravigliosi giorni trascorsi tra stand, anteprime, proiezioni e ospiti, il Best Movie Comics & Games ha accolto sul palco, per la seconda volta nel giro di poche ore, l’artista più atteso dell’evento: Zerocalcare, al secolo Michele Rech, da anni stretto e prezioso collaboratore della nostra rivista. Nato e divenuto popolare innanzitutto come fumettista, dopo una carriera costruita sulla carta stampata – e quindi appannaggio di una nicchia di lettori – l’autore romano è approdato su Netflix con la sua prima serie tv, Strappare lungo i bordi, che gli ha permesso di mettere il suo estro creativo al servizio di un medium molto diverso dal fumetto, ma sempre usato per raccontare gli stessi personaggi ad un pubblico più ampio. Non è un caso che la sala Talk e Proiezioni non sia stata sufficiente a contenere la quantità di fan accorsi al panel, costringendo l’organizzazione a spostare nell’area esterna l’ultima parte dell’intervento di Zerocalcare per non lasciare nessuno a bocca asciutta.

Amante di fumetti e supereroi Marvel fin dall’adolescenza, Michele Rech è stato protagonista assoluto di una chiacchierata extralarge durante la quale ha ripercorso, insieme al nostro Giorgio Viaro, tutto il MCU da Iron Man a Doctor Strange in the Multiverse of Madness. E dulcis in fundo, per ogni singolo film ha dato il suo personalissimo voto. Il format dell’incontro prevedeva inoltre che l’autore assegnasse un “cuoricino” ai film promossi e una “faccina triste” a quelli bocciati. A partire da questo giudizio, gli spettatori sono poi stati chiamati a votare, per alzata di mano, il migliore film del MCU tra quelli apprezzati da Zerocalcare, e il peggiore tra quelli sgraditi. «Ho deciso di non riguardarli perché volevo vedere se mi ricordavo chi era il cattivo».

 Zerocalcare e i film Marvel: scontro finale – Il resoconto integrale del panel

Si è conclusa così la prima edizione di Best Movie Comics & Games, con un nome e un Talk che sono stati un po’ la summa di tutto ciò che l’evento voleva fin dall’inizio dare al suo pubblico: un momento per condividere delle passioni in comune e un mezzo per interagire direttamente con i propri idoli, eroi e in certi casi supereroi – come ricorda anche l’immagine inserita nel poster. Una prima edizione che grazie a voi tornerà senz’altro ancora più ricca, grande e soprattutto piena di momenti indimenticabili. Ci vediamo il prossimo anno!

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