Per il ciclo ‘Best Movie Talks‘ il nostro responsabile editoriale Giorgio Viaro ha intervistato in diretta Facebook il regista Phaim Bhuiyan, vincitore del David di Donatello 2020 come regista esordiente per Bangla.
Phaim, “50% Bangla, 50% Italia, 100% Torpigna (il quartiere romano Torpignattara, Ndr)” – come dice lui stesso nell’intro del film – è un giovane di seconda generazione che nella sua opera prima ha raccontato le contraddizioni dei ragazzi che, come lui, non sentono di avere un’identità netta e precisa.
L’autore ha anche raccontato l’agitazione che gli ha procurato l’incontro con il regista Nanni Moretti, che – introducendolo all’interno di una rassegna – gli aveva chiesto il senso della presenza di un quadro di Trotsky nella camera della protagonista del film Asia, che era chiaramente una citazione morettiana. Bhuiyan era così in soggezione da aver dato una risposta buttata a caso e non corrispondente al vero.
Il regista ha anche spiegato sia quali camere ha usato e la scelta di non usare musiche tradizionali o melodie bollywoodiane, preferendo delle sonorità elettroniche.
Ha, inoltre, raccontato l’ingaggio inaspettato e fortuito da parte di Fandango e l’emozione incredibile di aver vinto il David, che ha esibito da subito durante l’intervista.
Viaro ha poi sottolineato come il desiderio originale di Phaim fosse quello di diventare uno YouTuber e non un regista, perché come confessato da lui stesso il desiderio principale era quello di divertirsi e comunicare. Ha anche aggiunto di aver capito velocemente, però, che quella non poteva essere la sua strada, ma che lavorando su clip e video ha compreso qual era la strada imboccare.
Qui sotto potete vedere il video integrale dell’intervista di Best Movie al regista di Bangla Phaim Bhuiyan.
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