Better Call Saul: Bob Odenkirk fa un'analisi della prima stagione [Spoiler]
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Better Call Saul: Bob Odenkirk fa un’analisi della prima stagione [Spoiler]

Il protagonista anticipa alcuni avvenimenti della futura stagione dello spinoff di Breaking Bad, dopo il finale di stagione negli Usa

Better Call Saul: Bob Odenkirk fa un’analisi della prima stagione [Spoiler]

Il protagonista anticipa alcuni avvenimenti della futura stagione dello spinoff di Breaking Bad, dopo il finale di stagione negli Usa

Cos’ha di buono da dirci il simpatico Bob Odenkirk (l’interprete di Saul Goodman, anche in Fargo), circa la finale di stagione della prima annata di Better Caul Saul? Nello spinoff di Breaking Bad vediamo – spoiler! – Jimmy McGill (il futuro Saul Goodman) rifiutare un lavoro redditizio a favore di un futuro incerto. Ecco le risposte più interessanti di Odenkirk a Variety, compresa la sua replica circa le eventuali apparizioni di membri del cast della serie madre. Ripetiamo: Attenzione ai possibili spoiler!

Nell’ultima puntata dell’annata Jimmy dice che ha capito “cosa lo fermava” e che questa cosa non lo fermerà più. Di cosa parlava?
«Dell’approvazione del fratello, del desiderio di approvazione da parte sua. Non so nulla di quello che succederà nella prossima stagione e mi piace così. Per tutte e dieci le puntate abbiamo visto Jimmy acquisire le nozioni che lo porteranno a diventare Saul Goodman; secondo me – ed è un totale azzardo – l’anno prossimo lo vedremo in modalità ricerca della propria anima. Forse non si occuperà neanche di legge, ma si avventurerà in una percorso spirituale nel deserto, con il peyote, poi tornerà indietro, si infilerà giacca e cravatta e diventerà Saul Goodman. E magari si frequenterà con Kim…».

Non vediamo mai l’altro lato di Saul Goodman, quello non professionale.
«Mi piacerebbe vedere una o due scene – o una storia – che si dipana parallelamente a Breaking Bad. Perché penso che quando Walt White usciva dalla porta dell’ufficio di Saul Goodman, davvero il pubblico non avesse idea di dove andava a parare la vita di Saul, che cosa faceva. Mi ero costruito questo antefatto secondo il quale si faceva le spogliarelliste e aveva il cuore spezzato, ma ora che conosciamo Jimmy forse sappiamo che questo non era davvero il suo caso».

Come ti senti rispetto all’inizio della stagione, quando eri preoccupato di come la serie sarebbe stata accolta?
«Non posso credere che sia andata così bene. Non posso credere quanto le persone si siano dimostrate aperte nei confronti di questa curiosa storia personale. Non avrei mai predetto che il pubblico sarebbe stato così aperto mentalmente come invece è stato. Parliamo di storie complesse e delicate, per le quale servono settimane per dipanarsi, eppure abbiamo visto gli spettatori veramente divertiti e coinvolti. Il pubblico ha avuto una pazienza incredibile; lo avevo davvero sottovalutato – forse perché volevo proteggere me stesso -, ma sono seriamente stupito».

Quanto pensi che Better Call Saul arricchisca l’esperienza di quelli che hanno guardato Breaking Bad?
«Succede anche nella vita vera: quanto spesso giudichi qualcuno e poi impari qualcosa di inaspettato su di lui del suo passato? Oppure impari qualcosa della sua vita privata e questo cambia completamente la tua visione – probabilmente superficiale – scaturita dal giudizio iniziale? Credo che sia quello che succede con le rivelazioni su Jimmy McGill, e quindi Saul Goodman».
Possiamo aspettarci delle apparizioni del cast di Breaking Bad?
«Prego Dio che accada; è confortante vedere la buona volontà di Aaron Paul e Dean Norris nel prendere in considerazione l’eventualità di una comparsata».

Fonte: Variety

 

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