Biancaneve e i Sette Nani è un sequel... del Signore degli Anelli?! Sì, secondo questa incredibile teoria
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Biancaneve e i Sette Nani è un sequel… del Signore degli Anelli?! Sì, secondo questa incredibile teoria

Di teorie folli ne abbiamo sentite tante, ma questa forse le batte tutte. Eppure il ragionamento alla base fila...

Biancaneve e i Sette Nani è un sequel… del Signore degli Anelli?! Sì, secondo questa incredibile teoria

Di teorie folli ne abbiamo sentite tante, ma questa forse le batte tutte. Eppure il ragionamento alla base fila...

biancaneve e i sette nani il signore degli anelli

«Io ero lì, Gandalf. Ero lì… Quando Biancaneve prese la mela avvelenata». Come, cosa, scusa, come? Di tutte le strampalate teorie che circolano in rete, questa potrebbe batterle tutte: c’è chi sostiene infatti che Biancaneve e i Sette Nani (il film del 1937, non il prossimo annunciato live-action) non sarebbe altro che un sequel de Il Signore degli Anelli. Chi l’ha elaborata si è dato un gran da fare e per quanto assurdo tutti i pezzi sembrano andare al posto giusto.

Tutto comincia da una figlia del re, la più bella tra le fanciulle. Ha le labbra rosse come una rosa, i capelli neri come l’ebano, pelle bianchissima eppure non si tratta di Biancaneve. La celebre principessa Disney condivide infatti i tratti con un noto personaggio del Silmarillion di Tolkien: è tale e quale a Luthien, l’elfa che si innamora dell’umano Beren e il cui racconto precede di qualche migliaio di anni la storia d’amore tra Aragorn e Arwen.

Un parallelismo così chiaro che, secondo la teoria, Biancaneve non sarebbe altro che una discendente di Númenor e Gondor – addirittura della celebre coppia che si sposa alla fine de Il Ritorno del Re. A dimostrarlo, ci sarebbero vari indizi: il legame che Biancaneve ha con la natura e gli animali, noto tratto elfico così come il nome stesso Snow White è collegato alla divinità Varda, anche nota come Fanuilos (Sempre-Bianca).

La tesi principale verte però attorno alla figura dei Sette Nani, un numero che immediatamente ricorda il numero di Re che hanno ricevuto gli Anelli del Potere da Sauron. Possibile che Dotto e compagnia siano proprio quei personaggi, privati degli anelli ma non del loro effetto (come Gollum)? A questo punto, come chiunque, probabilmente starete pensando che Pisolo e Mammolo non siano proprio nomi tolkeniani, ma ecco un’altra incredibile coincidenza.

La teoria tira fuori dal cappello il primo e più famoso poema dell’Edda poetica (ovvero la base della mitologia norrena): nel Voluspa, vengono elencati una serie di nomi nanici, che persino Tolkien ha usato come base per il suo universo. Di questi nomi è fornito anche un significato ed è incredibile notare come di fianco al nome Durin e Dwalin si possa leggere Sleepy (come Pisolo) e accanto a Oin la parola “shy”, sinonimo di Bashful / Mammolo.

Aspettate, perché le cose diventano ancora più incredibili: secondo la teoria, infatti, i nani non sarebbero gli unici abitanti della Terra di Mezzo in Biancaneve (e a proposito: nella scena in cui stanno per incontrare la fanciulla, temono che in casa loro si nascondano orchi, demoni o un drago, tutte creature che notoriamente hanno avuto a che fare coi nani ne Il Signore degli Anelli e affini). Questo perché Prince Charming aka il Principe altro non sarebbe che… Gandalf!

Come è possibile? È stato fatto notare che la Strega Cattiva viene sconfitta grazie ad un provvidenziale fulmine (che lo Stregone sa evocare), che il Principe compare proprio nel momento del bisogno (…) e che per qualche motivo sia certo che il suo bacio risveglierà Biancaneve (come per magia). Tutti indizi che, messi insieme, fanno pensare che in realtà il Principe non sia altro che una nuova, più adatta all’occasione versione di Gandalf giunto in soccorso di Biancaneve. Il motivo? Beh, dopotutto è una discendente di Aragorn e Arwen, secondo la teoria.

Infine, uno sguardo anche ai villain della storia: la Regina Cattiva possiede uno specchio in grado di mentire e manipolare, tratti caratteristici niente meno che di Sauron. L’idea alla base è che l’Oscuro Signore non sia davvero morto alla fine del Signore degli Anelli, ma sia in qualche modo sopravvissuto e abbia trovato questa nuova forma per uccidere niente meno che una lontanissima parente di Isildur. Il suo ritorno, spiegherebbe così anche quello del Principe Gandalf.

Naturalmente, la teoria è tanto intrigante quando folle. Un fondo di verità probabilmente c’è: Tolkien, come la Disney, aveva a disposizione il materiale originale dietro alla storia di Biancaneve e i Sette Nani, ovvero la favola tedesca poi resa popolare dai Fratelli Grimm. Rubacchiando ispirazione qua e là, è normale che persino nell’universo del Signore degli Anelli si possano trovare “prove” a sostegno di questa folle ma divertente ipotesi.

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Foto: MovieStills

Fonte: Cracked 

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