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Biancaneve, svelato perché la nuova principessa non sarà “bianca come la neve”

Un dettaglio della sua storia cambierà per giustificare il casting di Rachel Zegler

Biancaneve, svelato perché la nuova principessa non sarà “bianca come la neve”

Un dettaglio della sua storia cambierà per giustificare il casting di Rachel Zegler

ecco perchè biancaneve non sarà bianca

Da quando è stato annunciato che Rachel Zegler avrebbe vestito i panni di Biancaneve in un nuovo adattamento live-action, quella stessa parte di pubblico che ha criticato la scelta di Halle Bailey come Ariel si è scatenata di nuovo. Sono fioccate battute e frecciatine contro la Disney, accusata di portare avanti un presunta “agenda woke”. Qualcuno ha fatto notare anche che nell’originale favola il nome deriva dal fatto che la pelle della principessa fosse “bianca come la neve”. Questo dettaglio, però, sarà cambiato.

A rivelarlo è proprio la stessa attrice bersaglio di critiche, insulti ma anche minacce di morte. Durante un’intervista con Variety, ha parlato proprio della reazione dei cosiddetti “fan tossici” della Disney e si è detta stupita che gli stessi non possano immaginare un’interprete latina nei panni della principessa, specie perchè nel 1997 l’attrice Brandy (nera) aveva già interpretato Cenerentola in un film per la televisione nel quale figurava anche Whitney Houston nei panni della fata madrina. «Sono cresciuta con quella Cenerentola – ha detto – Ma anche quella bionda con gli azzurri lo è. Lo è anche Hilary Duff in A Cindarella Story. Anche da piccola riuscivo a capire queste cose».

Subito dopo, ha toccato il punto in questione. Ovvero: come può interpretare Biancaneve se non è “bianca come la neve”? L’origine del nome è stato cambiata, per il film diretto da Marc Webb: «È un’altra versione di Snow White rispetto a quella che è stata raccontata, qui sopravvive ad una tempesta di neve quando era una bambina». E ancora: «Quindi il re e la regina decidono di chiamarla Biancaneve per ricordarne la resilienza. Uno dei punti importanti del nostro film è ricordare a tutte le giovani donne e persone quanto forti siano in realtà».

La novità smarca il personaggio dalla sua connotazione etnica, dettaglio che forse poteva avere un qualche valore nel 1812, anno della prima pubblicazione della fiaba dei fratelli Grimm, ma che oggi, oltre 200 anni dopo, può anche venire superato in favore di una proposta diversa, meno attaccata al testo letterario ma intenzionata comunque a dare alle nuove generazioni una versione della stessa immortale fiaba.

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Fonte: Variety

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