Altro giro, altra corsa. Come capitato ad altri film Marvel o Disney nel corso degli ultimi due anni, anche Black Panther: Wakanda Forever (QUI la nostra recensione) è andato incontro a censura o messa al bando in alcune parti del mondo. E i motivi sono sempre gli stessi.
Stando a quanto riportato da The Hollywood Reporter, il film di Ryan Coogler già nelle sale in Italia sarebbe stato tagliato in alcune scene per permetterne l’uscita in Kuwait. Le scene “incriminate” sono ovviamente a stampo LGBTQ+, una mannaia già calata nel recente passato anche su Doctor Strange in The Multiverse of Madness in Arabia Saudita, Eternals, e Lightyear in vari Paesi medio-orientali, Malaysia e Indonesia.
Nello specifico, sarebbero state tagliate le scene che mostrano l’esistenza di un rapporto omosessuale tra Aneka e Ayo, interpretate rispettivamente da Michaela Coel e Florence Kasumba. Non solo, date le stringenti regole sulla censura e la rappresentazione religiosa, sarebbe stata tagliata anche la scena in cui la madre di Namor dà alla luce il figlio e la voce fuori campo lo descrive come «Un Dio per la sua gente».
Contrariamente a quanto accaduto per altri casi simili, questa volta solo il Kuwait avrebbe insistito per i tagli in Black Panther: Wakanda Forever. In Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Oman, Bahrain e Qatar invece il film Marvel finirà in sala senza alcuna censura per le scene LGBTQ+. Nel Paese in questione invece le regole sono così ferree che, per esempio, nel primo film sul Wakanda e persino in Encanto sono state rimosse anche scene di baci eterosessuali.
Non è l’unico problema che Marvel/Disney devono affrontare, perché a quanto pare Wakanda Forever non uscirà del tutto in Cina. Il gigante mondiale potrebbe imporre la messa al bando non solo per Black Panther ma anche per Black Adam, riferisce The Hollywood Reporter. Si tratta dell’ennesimo stop dopo quello a Top Gun Maverick e Doctor Strange in epoca recente.
Un peccato per gli Studios, considerando che il primo film con Chadwick Boseman aveva raccolto 105 milioni di dollari nel 2018 solo in Cina. Per il momento non sono state rivelate le ragioni dietro al possibile bando, se non che la Cina starebbe proseguendo la sua sempre più respingente politica verso i film Marvel (iniziata nel 2020 con Black Widow), ma potrebbe avere a che fare proprio con la blanda rappresentazione LGBTQ+ già costata la censura in Kuwait.
Per quanto riguarda invece Black Adam, il film con Dwayne Johnson protagonista potrebbe essere bloccato a causa di Pierce Brosnan. Circa due anni fa, l’attore ha pubblicato una sua foto di famiglia in posa con il Dalai Lama, facendo gli auguri al leader spirituale per i suoi 85 anni. Questo sostegno ad una figura considerata “un pericoloso separatista” quindi potrebbe aver indispettito i censori cinesi – come per altro già successo con la lunga messa al bando di Fight Club in Cina, a causa del protagonista Brad Pitt e del suo altro film Sette Anni in Tibet.
Foto: Marvel
Fonte: THR
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