Ieri, giovedì 13 dicembre, Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato è approdato nei cinema italiani. Cifre alla mano, proviamo ad esaminarne il debutto: il film è stato proiettato in 633 sale, ha incassato 642.571 euro, con una media di 1.015 euro per sala, piazzandosi in vetta alla classifica del box office. Un esordio non da record, ma neanche da buttare, considerando l’uscita di giovedì e il brutto tempo (l’allarme neve non deve aver invogliato troppo ad uscire di casa).
Sebbene sia troppo presto per dare un giudizio definitivo, è interessante confrontare il risultato con il debutto di altri fenomeni del box office di quest’anno, tenendo conto, ovviamente, di tutte le variabili. The Avengers, al primo giorno aveva incassato 2,3 milioni di euro – compreso il costo maggiorato per il 3D -, vendendo 309 mila biglietti (favorito anche dal fatto di essere uscito durante il ponte del 25 aprile); Breaking Dawn – Parte 2, uscito di mercoledì, aveva incassato 2,2 milioni di euro; Il Cavaliere oscuro – Il ritorno, uscito a fine agosto, aveva registrato al primo giorno 1,3 milioni di euro; mentre Skyfall, l’ultimo capitolo della saga di James Bond, uscendo il 31 ottobre, giorno di Halloween, aveva totalizzato 700 mila euro. Comparato a queste cifre, è vero che dal fantasy di Peter Jackson ci si attendeva qualcosina di più.
Va aggiunto, tra l’altro, che l’esordio de Lo Hobbit è incappato anche in un altro inconveniente, legato all’High Frame Rate 3D (per avere maggiori informazioni su questa tecnologia, leggete qui il nostro approfondimento). Molti cinema italiani ed europei, non sono riusciti a supportare il nuovo e tanto atteso formato, a causa del ritardo della consegna dei codici di sblocco del film. Lo Hobbit è la prima pellicola ad uscire in tre formati diversi, il 2D, il 3D e, appunto, l’HFR 3D. I film, ormai, vengono consegnati sotto forma di file in digitale, che devono essere decriptati. Onde prevenire fenomeni di pirateria, questi codici vengono consegnati quasi sempre all’ultimo momento. La Technicolor era la società che aveva il compito di inviare i codici alla Warner Bros. Tutto liscio per quanto riguarda i 2D e il 3D a 24 fps, ma ha tardato troppo a spedire i codice dell’HFR 3D. Causando il disappunto degli spettatori.
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