Come si può anche solo pensare di cancellare non un’opera d’arte – comprese a vario titolo lo stralcio di una pagina letteraria o un intero libro, un film di fiction o documentario, un personaggio o una intera serie a episodi – ma concettualmente un essere umano, una persona in carne e ossa, colpevole di errori tanto gravi e imperdonabili da non poter conoscere altro che le forme più contemporanee di ostracismo, esclusione e damnatio memoriae? Quando e dove nel secondo ventennio del duemila si travalica il confine con la violenza, per non dire i termini biblici della lapidazione su pubblica piazza? Premesso che in molti nel mondo sono convinti di possedere verità e risposte, tutte granitiche e purtroppo in totale contraddizione tra loro, questa è essenzialmente la domanda al centro di alcune recentissime dichiarazioni rilasciate dall’attore americano Brian Cox. Star che forse non ha bisogno di presentazioni, già che può vantare una filmografia ormai praticamente sterminata, nella quale brillano ora le quattro stagioni di una tra le serie HBO più premiate, apprezzate e acclamate dell’ultimo decennio: Succession. Nello show sono davvero in pochi a non nutrire una sorta di timore o terrore reverenziale in presenza del suo personaggio, il patriarca Logan Roy, anziano ma inarrestabile Tycoon ramo Editoria e Telecomunicazioni. E se in molti hanno visto nella sua figura un nuovo e rinnovato alter ego di Charles Foster Kane e Orson Welles nel capolavoro del 1949 che porta il titolo di Quarto Potere, per riassumere la controversa e tragica vicenda personale e umana di Kevin Spacey dal 2017 a oggi vi rimandiamo ai molti precedenti articoli di cronaca e approfondimento presenti in archivio su Best Movie. E per dedicarci all’oggi, ecco cosa Brian Cox ha dichiarato nella sua ultima intervista, schierandosi strenuamente contro la Cancel Culture e al fianco del collega, nonché vecchio e caro amico.
«Come osate pensare di cancellare qualcuno?» si chiede il protagonista di Succession «Kevin è un mio vecchio e caro amico. Ok, ha fatto delle cose sbagliate. Ma ha fatto anche delle cose straordinarie in ambito lavorativo. Trovo questi atteggiamenti nei suoi confronti infantili, sterili e sbagliati. Sono gratuiti e semplicemente non mi piacciono. Non tutti hanno personalità “abusanti”. E non l’ho mai visto avere atteggiamenti “abusanti” verso nessuno».
«Se parliamo dell’espressione della sua sessualità è stato certamente mal consigliato» prosegue Brian Cox riguardo il suo amico e collega Kevin Spacey. «Ma questo è un fatto privato che riguarda la sua sfera personale, riguarda solo e soltanto come lui abbia preso atto del suo orientamento sessuale, come abbia deciso di gestire questa situazione e questo dilemma nella sua vita» conclude Brian Cox in difesa di una persona a lui evidentemente vicina e cara.
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Fonte: The i Paper
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