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Che cosa unisce Bombolo e Liz Taylor?

Che cosa unisce Bombolo e Liz Taylor?

Ammazza che domanda random. Ok, se proprio lo vuoi sapere ti rispondo. Intanto: hai mai giocato a 6 gradi di separazione? In origine si chiamava “6 gradi di separazione da Kevin Bacon”, secondo la tesi per cui Kevin Bacon ha lavorato con mezzo mondo e sta al massimo a sei collegamenti di distanza da chiunque nella storia del cinema.

Funziona così: uno dice due nomi, e l’altro deve trovare i film che li uniscono. Che ne so: Jimmy il Fenomeno era in Segni particolari: bellissimo con Celentano, che era in Le cinque giornate di Dario Argento, che ha fatto Giallo con Adrien Brody, che ha fatto Il treno per il Darjeeling di Wes Anderson. Di conseguenza, ci sono quattro gradi di separazione tra Jimmy il Fenomeno e Wes Anderson (ditelo a voce alta, è bellissimo).

Ce ne sono invece appena due tra Bombolo e Liz Taylor, grazie a Rebus per un assassinio. Bombolo era in un sacco di film con “Er Monnezza” Tomas Milian, Tomas Milian era in Rebus per un assassinio con Liz Taylor. “Sì ma Tomas Milian ha avuto una carriera incredibile, era anche in Amistad di Spielberg”. Sì, lo so Fabrizio, ma sei tu che mi hai chiesto Liz Taylor e non Spielberg. Comunque, finché ci sono approfondisco, perché la storia del film in questione è bizzarra come poche.

Rebus per un assassinio è un film del 1979 che l’eccentrico filmmaker William Richert trae da un libro controverso, Winter Kills di Richard Condon, che tramite fiction e nomi falsi (ma ruoli riconoscibilissimi) costruiva una spettacolare teoria del complotto dietro l’assassinio del Presidente Kennedy. Quello che distingue Rebus dalla gran parte delle produzioni tribolanti nella storia di Hollywood, è che sfiga e fortuna si alternano a colpi altrettanto incredibili. Ad esempio, Richert fatica a trovare finanziatori e cede all’interesse di tali Robert Sterling e Leonard J. Goldberg, entrambi senza un curriculum. Si diceva che avessero loschi legami con la malavita, ma Richert era tranquillo: pagavano sempre puntualissimi. Al limite era un po’ losco che pagassero sempre in contanti.

In compenso si scopre che, al contrario dei finanziatori, un sacco di gente è fomentatissima dall’idea di portare Winter Kills sullo schermo, e molti si offrono di lavorare a prezzi minimi o persino gratis. Di colpo si unisce un’imprevedibile parata di nomi insospettabili: Jeff Bridges, Tomas Milian, Eli Wallach, Anthony Perkins. E poi: John Huston! Sterling Hayden! Dorothy Malone! Toshiro Mifune!!! E Liz Taylor.

 

 

Richert si adatta all’atmosfera generale facendo assumere la sua top model preferita, Belinda Bauer, e creando un ruolo da protagonista femminile apposta per lei. Ovviamente, sul set i due si mettono insieme. È un oggetto stranissimo, Rebus, di un genere apparentemente imprecisato.

Metà degli attori recitano come se fosse I tre giorni del Condor, l’altra metà come se fosse Il Dottor Stranamore. Huston, carichissimo, gira le sue scene in mutande e vestaglia rossa. Mifune è austero ed elegante come sempre. Perkins è l’incarnazione della paranoia. Il personaggio di Hayden gira in carro armato nella valle dietro casa. Liz Taylor, non importa che abbia 57 anni, è ovviamente “Marilyn”. Jeff Bridges è costantemente spaesato. C’è una scena in cui dovrebbe aggredire Perkins con un manganello. Lo fa con piena forza, convinto sia di gomma. Era un manganello vero. L’espressione di Perkins, conservata nel film, è impagabile.

Quando Sterling e Goldberg finiscono di colpo i soldi, costringendo la produzione a fermarsi, Richert ha un’idea bizzarra: girare un altro film in Germania, sempre con Jeff Bridges e Belinda Bauer, e finire Rebus con gli incassi di quello. Non ha il minimo senso. Ma funziona! Il film viene completato, ma il distributore se la fa sotto e lo rimonta per farlo sembrare un thriller tradizionale. Non convince nessuno: è un flop.

Nel frattempo, due settimane prima, Goldberg era stato trovato morto ammanettato al suo letto con due proiettili in testa. Nel 1982, Sterling viene condannato a 40 anni di galera per contrabbando di marijuana. Nel 1983, Richert riesce a ri-distribuire il film con il suo montaggio originale.

Rivisto oggi, Rebus è ancora assolutamente unico e fuori di testa. Non capita spesso di vedere un film sull’assassinio di Kennedy con Liz Taylor e pensare che Bombolo, se il suo amico Milian lo avesse chiamato, non sarebbe sembrato fuori posto.

 

©Screen Gems, Olive Bridge Entertainment (1), Winter Gold Productions (2) Intercapital Film (1)

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