Ci pensate mai alle grandi scoperte scientifiche che cambiano per sempre la storia del cinema? La più banale e macroscopica è, ovviamente, l’invenzione del telefonino. Nessun film d’orrore è più rimasto lo stesso. Oggi è impossibile guardarne uno senza pensare “sì, ma il telefonino?”. E quindi tocca aggiungere una scena, spesso goffissima, che giustifichi come mai i protagonisti non possano comodamente chiamare aiuto tirando fuori un piccolo strumento dalla propria tasca.
Negli ultimi anni si è visto un po’ di tutto. La gente non soggiorna più semplicemente in baite vagamente isolate, ma deve recarsi in posti talmente remoti che il 4G non prende. Oppure che ne so: i telefonini vengono persi. O sequestrati. O lasciati nell’altra stanza. O si rompono. O, alla disperata, è finita la batteria e il cane ha mangiato il caricatore. Tutte cose che ti costringono, persino più del solito, a inquadrare i protagonisti del film come inguaribili maldestri e/o irresponsabili imbecilli.
Nel migliore dei casi, le abominevoli creature demoniache interdimensionali emettono con la loro intrinseca aura malvagia, frutto di torture secolari, un campo di potenza invisibile e sovrannaturale che – pensa che sfiga! – interferisce con la rete Vodafone. Insomma: il telefonino è ormai un oggetto che ti butta immediatamente fuori dalla sospensione dell’incredulità, perché non occupa mai un ruolo naturale all’interno della storia, ma è sempre tirato in ballo con una funzione precisa, che il 98% delle volte consiste nel giustificare la propria non-esistenza e nel far ripiombare tutti quanti negli anni ’80, quando il mondo era più pericoloso e le sceneggiature molto più facili.
Ma è un’altra scoperta, più recente, a essere diventata la mia preferita: la composizione fisico-dinamica delle “splosioni”. Ci avete fatto caso? Negli anni ’80, le splosioni (trovo che la “e” sia ridondante, la tolgo e guadagno spazio) erano qualcosa di incontrollabile e pericoloso. Gli eroi se ne tenevano a debita distanza.
Ora vi svelo un segreto: il fuoco, se abbastanza intenso, ti brucia effettivamente anche a distanza. L’ho scoperto a un concerto dei Kiss: dal palco volavano intense fiammate a ritmo per tutta Detroit Rock City, io non stavo nemmeno nelle prime file, ma ogni volta mi arrivava una vampata di calore insostenibile e sono uscito abbronzato. Ed eravamo in un palazzetto!
Quindi insomma, quando saltava in aria il covo dei cattivi all’eroe conveniva stare già a decine di metri e, per rendere le cose fighe da vedere, ci si era inventati quella convenzione per cui dava le spalle alle splosioni con nonchalance, come se fossero una cosa che, hey, uno come lui le vede tutti i giorni, cosa vuoi che sia. Gli eroi causano splosioni come tu causi ingorghi nel traffico cercando di svoltare a sinistra all’ora di punta. Poi è arrivata l’era del digitale. Il tempo di imparare a fare splosioni decenti con il computer, e si è scoperto che finalmente si poteva aumentare la tensione mettendo l’eroe più vicino alle fiamme. E allora lo si è messo vicino. Sempre più vicino. E gli sceneggiatori sono rimasti sempre più intrigati da questa proprietà delle splosioni che, oltre a bruciarti, ti sbalzano lontano.
Progressivamente, nei film moderni, l’eroe ha iniziato ad avvicinarsi sempre di più agli splosivi e a rimanere illeso e sbalzato lontano. O più precisamente: le splosioni, negli ultimi ritrovati scientifici degli sceneggiatori, sanno leggerti nel profondo del cuore come le sfingi dell’Oracolo della Storia infinita. Se sei di animo puro, come Indiana Jones o John Wick, ti sbalzano lontano come una molla, o un gigantesco airbag, praticamente senza conseguenze; se sei malvagio – o meglio, se non servi più alla storia – beh, a quel punto c’è il caso che si comportino ancora come le care vecchie splosioni degli anni ’80. Sostanzialmente, ormai, l’unico modo per morire è abbracciare la bomba H con tutto il vostro affetto nel momento in cui il conto alla rovescia raggiunge lo zero. Mi sento però di darvi un consiglio: don’t try this at home.
© Shutterstock (1), Imagine Entertainment, Trilogy Entertainment Group (1) Village Roadshow Pictures, Kennedy Miller Productions (1)
Seagal/Nasso Productions, Warner Bros. (1), Highline Pictures, Camera One, Endless Picnic (1)