A prima vista, Buffy l’Ammazzavampiri non lascia spazio ai dubbi su chi siano i cattivi della serie: vampiri, demoni e forze oscure minacciano costantemente Sunnydale, e Buffy Summers, con la sua forza sovrumana e il suo coraggio, li fronteggia senza esitazione. Tuttavia, sotto questa superficie si cela un antagonista molto più insidioso e subdolo, il cui ruolo di “villain” ci è sfuggito per anni. Non stiamo parlando di Angelus, Glory o il Primo, ma di un personaggio apparentemente innocuo e parte del “team dei buoni”: Xander Harris.
Fin dall’inizio della serie, infatti, Xander si presenta come un ragazzo qualunque, che incarna perfettamente il lato più umano del gruppo. Tuttavia, rivela presto un atteggiamento tossico, che si manifesta soprattutto nel suo rapporto con Buffy. Il ragazzo nutre per lei un interesse romantico che non viene ricambiato e, anziché accettarlo con maturità, trasforma il rifiuto in risentimento e gelosia. Questa sua inclinazione diventa evidente nell’astio che prova per Angel, l’interesse amoroso di Buffy, che persiste anche quando questo dimostra di essere un alleato affidabile.
Il frangente più controverso del personaggio arriva quando Xander, intenzionalmente, non informa Buffy del piano di Willow per restituire l’anima ad Angel. La scelta di omettere questa informazione porta la nostra protagonista a uccidere Angel nel momento in cui il suo spirito è stato salvato, lasciandola devastata. Questo gesto, che Xander non riconosce mai come un errore, rivela la sua tendenza a manipolare gli eventi per soddisfare le proprie insicurezze e il suo ego.
In generale, tutte le relazioni romantiche di Xander seguono lo stesso schema di egocentrismo e immaturità. Il rapporto con Cordelia, suo primo amore, è segnato dall’insicurezza e dalla costante idealizzazione di Buffy. Con Anya, l’ex demone che diventa sua fidanzata, le cose sembrano migliorare, ma il vero volto di Xander emerge nel momento più cruciale: il matrimonio. Spaventato dalle responsabilità e dalle sue stesse insicurezze, abbandona Anya all’altare, infliggendole un dolore profondo e irreparabile.
Questa incapacità di affrontare i propri sentimenti e di crescere emotivamente lo rende un personaggio statico, che non gode della stessa evoluzione degli altri membri del gruppo. Buffy, Willow e persino Spike affrontano infatti le loro ombre interiori e maturano, mentre Xander rimane bloccato nelle sue fragilità, che spesso danneggiano gli altri.
Il personaggio di Nicholas Brendon non agisce mai come un villain tradizionale: non trama contro Buffy e non cerca di distruggerla fisicamente. Tuttavia, la sua costante incapacità di supportarla emotivamente, la sua attitudine giudicante e il marcato egoismo lo rendono un antagonista “nascosto”. Il suo comportamento, spesso giustificato dalla narrazione, riflette atteggiamenti che, oggi, verrebbero riconosciuti come esempi di mascolinità tossica.
Alla luce di tutto ciò, Xander Harris emerge come una figura che, senza volerlo, mette in pericolo la coesione del gruppo e il benessere di Buffy. La sua presenza, più che un aiuto, diventa un peso, e il suo ruolo di “alleato” si rivela una facciata dietro la quale si celano insicurezze e manipolazioni.
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Fonte: CBR
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