Zain ha (forse) 12 anni – lui non sa quando è nato e i genitori non hanno nessun documento della sua nascita – è in prigione già da qualche tempo ed è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver accoltellato un uomo. Ma ora si trova in tribunale, dove ha deciso di fare causa ai genitori. L’accusa? Averlo messo al mondo…Con una serie di lunghi flashback scopriremo cosa l’ha portato a prendere quella decisione.
Cafarnao significa pasticcio, confusione, un insieme disordinato di oggetti. Ed è anche la città della Galilea dove Cristo iniziò la sua predicazione. L’idea di titolare così il suo film è venuto a Nadine Labaki osservando la lavagna sulla quale aveva scritto tutti i temi che voleva trattare: l’immigrazione clandestina, la povertà, l’infanzia negata, la nozione di confine e di burocrazia.
Il film, che ha scatenato un’accesa discussione nella società libanese, è arrivato nelle nostre sale grazie a Lucky Red dopo il passaggio all’ultimo Festival di Cannes, dove ha vinto il premio della giuria, inaugurando un percorso che l’ha visto ottenere anche la nomination sia agli Oscar che ai Golden Globe come miglior straniero.
In fondo all’articolo trovate il link per la nostra recensione completa di Cafarnao – Caos e miracoli.
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CAFARNAO – CAOS E MIRACOLI: LA NOSTRA RECENSIONE DEL FILM DI NADINE LABAKI
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