Un giorno di ordinaria... disabilità
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Un giorno di ordinaria… disabilità

Torto marcio è un serratissimo western urbano scatenato dalle opposte convinzioni di due personaggi che si fanno la guerra per un posto d’auto

Un giorno di ordinaria… disabilità

Torto marcio è un serratissimo western urbano scatenato dalle opposte convinzioni di due personaggi che si fanno la guerra per un posto d’auto

Quando il parcheggio è riservato ai disabili, chi controlla se viene utilizzato da chi ne ha davvero bisogno? Questa semplice domanda può scatenare le peggiori intenzioni.

A porsela è Prospero Pensa, il giovane regista del corto Torto marcio che ha vinto ad Alice nella città, la sezione indipendente della Festa del Cinema di Roma. Ventinovenne milanese, Pensa ha studiato in prestigiose scuole cinematografiche come la Civica di Milano e la London Film School. Ha irrobustito la sua tecnica lavorando con registi e troupe internazionali per poi esordire alla regia. Anche se la notizia non ha fatto rumore, il suo primo film, Macchiato, era stato l’unico italiano presente nella shortlist BAFTA Student Awards, l’Oscar inglese.

Con Torto marcio Pensa racconta il nostro mondo, fatto di piccoli uomini, piccole donne e piccole realtà. Un ragazzo (il giovane comico Davide Calgaro) parcheggia la sua macchina nell’area riservata ai disabili. Una donna, tra i 50 e i 60 anni, osserva la scena e inizia la sua arringa. “Le fanno la multa. Mi scusi. Capita, a volte non si vede il cartello”. La risposta arriva subito. “No, guardi signora. L’ho fatto apposta. Lo so benissimo. Sono venuto a prendere mio fratello”. “Perché, suo fratello è dis…?” “Disabile” aggiunge il ragazzo. Lo scetticismo della donna, la pazienza formale e l’ira nascente creano un western urbano tra un ragazzo e una donna, entrambi ostinati nell’aver ragione e far vincere le proprie posizioni.

Chi ha veramente ragione? Esiste un unico punto di vista? “Un’opera semplice dalla sceneggiatura ricca di colpi di scena” scrivono in una nota i giurati di Alice nella città, aggiungendo che il film “non ha paura di prendersi gioco dei suoi personaggi […] e con una narrazione condensata in pochi minuti gioca con le aspettative dello spettatore, riuscendo a sorprenderlo in più momenti”. Il ritmo serrato, la crescente mitragliata di parole e anche di gesti (violenti da un’unica parte, però) generano una tensione fortissima costruita sulle vicende agrodolci della vita. Quella tensione, punto forte del film, ha fatto sì che Torto marcio vincesse un secondo premio, fondamentale per qualsiasi film, ma soprattutto per i cortometraggi: la distribuzione gratuita di Premiere Film. “Per aver raccontato, con una tensione sempre crescente, una piccola guerra quotidiana, una nevrosi che scatena i peggiori impulsi dei personaggi, il tutto realizzato con i toni di una commedia molto divertente”.

 

© Bellinzona Independent Studios (1)

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