Come di consueto, ai primi di dicembre ecco arrivare la classifica di fine anno dei Cahiers du Cinéma, la storica rivista francese, che ha legato il suo nome alla nascita della Nouvelle Vague e all’edificazione del moderno concetto di cinefilia. Fondata negli anni Cinquanta da André Bazin, Joseph-Marie Lo Duca e Jacques Doniol-Valcroze, i Cahiers du cinéma francesi sono da decenni un baluardo della critica cinematografica internazionale.
La pubblicazione che forgiò giovani penne e straordinari, futuri cineasti rivoluzionari come François Truffaut e Jean-Luc Godard aveva eletto la serie Twin Peaks: Il Ritorno (Twin Peaks: The Return) di David Lynch, terza stagione del celebre, epocale e iconico serial del regista nato nel Montana, come miglior “film” degli anni 2010.
Il film collocato al primo posto dai redattori della rivista nella top 10 dell’anno che volge al termine, il 2023, è invece l’argentino Trenque Lauquen di Laura Citarella, passato in Italia alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti nel 2022 e alfiere del cinema più squinternato e narrativamente labirintico, letterario, ipnotico e affascinante oggi in circolazione: vale a dire quello argentino del Pampero Cine, la casa di produzione argentina che ha tra i suoi principali esponenti Mariano Llinas, il regista de La Flor e Historias Extraordinarias (ai nuovi sguardi del cinema argentino era dedicata una sezione dell’ultimo Torino Film Festival).
In seconda posizione ecco Cerras los ojos, ritorno alla regia del poco prolifico e leggendario cineasta spagnolo Victor Erice (che abbiamo visto al Torino Film Festival in anteprima italiana nei giorni scorsi e vi recensiremo prossimamente), mentre sul terzo gradino, del podio, medaglia di bronzo, c’è la Palma d’oro dell’ultimo Festival di Cannes, Anatomia di una caduta di Justine Triet, mentre a seguire, in quarta piazza e medaglia “di lecco”, The Fabelmans di Steven Spielberg.
Nelle altre posizioni spiccano gli ultimi film di Aki Kaurismaki, Fallen Leaves, e Radu Jude (altra nostra visione all’ombra della Mole in quel del TFF di cui vi daremo conto presto). Al decimo posto troviamo invece un ex aequo tra Un prince e Showing Up, l’ultima fatica della marginale (per vocazione) e indipendente cineasta americana Kelly Reichardt, che verrà presentato il 15 dicembre 2023 in anteprima italiana al LongTake Film Festival in programma a Il Cinemino a Milano (qui tutti i dettagli).
L’elenco include solo i film usciti nelle sale francesi nel 2023, quindi molti film che sono stati proiettati nelle sale americane o in anteprima ai festival negli anni passati sono stati tagliati. Nel 2022 il film che si era piazzato in prima posizione era Pacifiction del regista catalano Albert Serra.
Di seguito la top 10 completa del 2023 dei Cahiers du Cinéma.
- Trenque Lauquen di Laura Citarella
- Fermer les yeux di Victor Erice
- Anatomia di una caduta di Justine Triet
- The Fabelmans di Steven Spielberg
- Les Feuilles mortes di Aki Kaurismaki
- Désordres di Cyril Schaublin
- N’attendez pas trop de la fin du monde di Radu Jude
- La Gang des Bois du Temple di Rabah Ameur-Zaimeche
- L’été dernier di Catherine Breillat
- Un prince di Pierre Creton / Showing Up di Kelly Reichardt
Foto: El Pampero Cine
Fonte: Cahiers du Cinéma
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