Cannes 2010: Wall Street 2 fa centro
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Cannes 2010: Wall Street 2 fa centro

Il film di Oliver Stone con Michael Douglas e Shia LeBoeuf fa una critica spietata della finanza. Non mancano le sorprese al festival, come il coreano The housemaid

Cannes 2010: Wall Street 2 fa centro

Il film di Oliver Stone con Michael Douglas e Shia LeBoeuf fa una critica spietata della finanza. Non mancano le sorprese al festival, come il coreano The housemaid

In un’edizione per cinefili duri e puri, con poche e star e molti autori neppure tra i più noti, gli organizzatori hanno deciso di giocarsi le carte migliori nel primo weekend. Ieri è toccato a Oliver Stone, Micheal Douglas e Shia Le Boeuf accompagnare fuori concorso la prima mondiale di Wall Street: il denaro non dorme mai, mentre stasera sarà Woody Allen a passeggiare sulla passerella del Grand Theatre Lumiere, con il suo You will meet a tall dark stranger, impreziosito dal solito cast di lusso (Antonio Banderas, Anthony Hopkins e Naomi Watts).
Il film di Oliver Stone riannoda i fili della vita dell’ex magnate della finanza Gordon Gekko (Douglas) 14 anni dopo la sua incarcerazione, che chiudeva il primo film. In Wall Street: il denaro non dorme mai Gekko non solo è faticosamente invecchiato, come il suo interprete, ma soprattutto è stato superato in spregiudicatezza dai nuovi falchi della finanza, qui rappresentati da uno Shia LeBoeuf ancora in bilico tra moralità e dannazione, e da un Josh Brolin (il soldato braccato da Bardem in Non è un paese per vecchi) che invece il confine l’ha già passato da un pezzo e non esita a usare le sue conoscenze e le sue capacità per distruggere società e persone. 

Wall Street: il denaro non dorme mai è un film quanto mai puntuale: racconta il mondo senza scrupoli dell’alta finanza proprio mentre quello stesso mondo sta invedendo la nostra quotidianità e mettendo a rischio il nostro futuro, e in questo senso si può tranquillamente dire che la realtà supera la fantasia. Nel film di Stone, il dramma di coloro che finiscono rovinati e il nuovo viaggio nel capitale di Gekko, si accompagnano ad una sottotrama romantica, in cui seguiamo la complicata storia d’amore tra l’ideale successore di Gekko, lo stesso Le Boeuf, e sua figlia (Carey Mulligan, appena candidata all’Oscar per An Education). Complicata perché quest’ultima è, secondo un prevedibile contrasto, un’integerrima paladina del no-profit.

Sempre ieri è stato presentato in concorso il film coreano The housemaid, remake di una pellicola del 1960 e annunciato come uno degli scandali del festival. Racconta la seduzione di una domestica da parte di un potente uomo d’affari e la vendetta spietata che ne seguirà. Una vendetta orchestrata dalla suocera per punire l’uomo e la sua amante, e proteggere la propria figlia. A conti fatti però di scandalo ce n’è stato ben poco: le scene erotiche sono poche e abbastanza “castigate”. Di certo non in grado di turbare gli spettatori del festival di Cannes, abituati a pellicole estreme come Irreversible e Antichrist.

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