«Abbiamo tanti nomi e prendiamo tante forme diverse. Portiamo meraviglia e speranza. Portiamo gioia e sogni. E abbiamo poteri più grandi di quanto possiate immaginare. Il nostro compito è proteggere tutti i bambini del mondo, perché finchè crederanno in noi li proteggeremo anche a costo della vita».
Sì, parliamo di un gruppo di eroi chiamato a combattere una terribile minaccia. E i più astuti e informati avranno anche capito che non si tratta degli Avengers – gli originali – (benchè le similitudini ci siano, e anche parecchie), ma degli «Avengers animati», come li ha ribattezzati Isla Fisher. Tradotto: i protagonisti del nuovo blockbuster targato DreamWorks, in arrivo nelle nostre sale il prossimo 30 novembre: Le 5 leggende. Un film d’animazione basato sulla serie di libri di William Joyce intitolata The Guardians (non a caso il titolo originale della pellicola è The Rise of the Guardians), che reinventa e riunisce le icone della nostra infanzia (da Babbo Natale al Coniglietto di Pasqua, passando per la Fata del dentino, Sandman e Jack Frost), eleggendoli a supereroi. Toccherà proprio a queste 5 Leggende difendere tutti i bambini dalla minaccia dell’Uomo Nero, che intende invadere le menti e i sogni dei più piccoli con le armi della paura.
Oggi la scuderia DreamWorks, capitanata dal suo Presidente Jeffrey Katzenberg, ha presentato in anteprima al festival di Cannes alcune sequenze del film, seppur ancora in fase di lavorazione. Presenti all’evento anche il regista Peter Ramsey e tre degli attori che prestano la voce ai protagonisti: un divertente e divertito Alec Baldwin (Babbo Natale), Isla Fisher (la Fata del dentino) e Chris Pine (Jack Frost).
«Il film nasce da un’idea originale di William Joyce. Sua figlia un giorno gli chiese se Babbo Natale, il Coniglietto Pasquale e la Fata del dentino si conoscessero e si fossero mai incontrati. Da qui l’ispirazione e il tentativo di rileggere questi personaggi in modo creativo, dando loro una precisa personalità, talvolta modificando il nome, e offrendo loro una magica avventura da vivere» ha spiegato Peter Ramsey.
Così sullo schermo troveremo North, alias una versione tatuata e muscolare di Babbo Natale, il leader del gruppo: «Una vera forza della natura, esattamente come il suo doppiatore». Ramsey ha ragione. Quello che si presenta davanti ai giornalisti è un Alec Baldwin in forma smagliante, che non risparmia battute e risate: «La lavorazione di questo film è stata talmente lunga e impegnativa che è da 11 anni che abbiamo iniziato a registrare le nostre voci – scherza – però il risultato è stupendo: il miglior film d’animazione di tutti i tempi». Al suo fianco i già citati Coniglietto Pasquale – ovvero il dispensatore di speranza, doppiato da Hugh Jackman -, la Fata del dentino – l’unica presenza femminile del gruppo e la più “poetica”, cui dà voce Isla Fisher – e Sandman – l’artefice dei sogni d’oro, che ha la parvenza di un Budda e non parla, ma si esprime attraverso figure dorate che compaiono sopra la sua testa -. Al gruppo delle 4 Leggende se ne unirà una quinta, Jack Frost (è Chris Pine a farlo parlare), che verrà scelto dall’Uomo della Luna (una figura misteriosa, il capo supremo delle Leggende) per prendere parte alla battaglia contro l’Uomo nero, chiamato Pitch (con la voce di Jude Law).
Il film si apre proprio con Jack Frost che si risveglia da un lungo sonno e si ritrova in un universo ghiacciato, dove scopre di avere dei poteri e soprattutto di subire inspiegabilmente il fascino della Luna, l’unica in grado di sedare ogni sua paura.
Lo ritroviamo 300 anni dopo, al Polo Nord, catapultato nel regno di North insieme alle altre Leggende. È in questo mondo abitato da infaticabili folletti che trascorrono le loro giornate a costruire giocattoli che Babbo Natale gli spiega come loro siano stati scelti dall’Uomo della Luna per proteggere i bambini, perché ciascuno di loro è dotato di un potere speciale. Il suo è quello di aver sempre avuto degli occhi grandi capaci di riconoscere la meraviglia. E ora anche a Jack tocca scoprire il suo talento.
Tutti i doppiatori hanno ribadito quanto questo film faccia leva sul potere dell’immaginazione che permette a ciascun bambino di sognare, di superare le paure e trarre dei modelli o comunque dei messaggi positivi da questi personaggi.
Chris Pine ricorda con affetto quando ancora credeva a Babbo Natale e suo padre, proprio la mattina di Natale, sporcava il camino di cenere per dimostrare che Santa Claus era passato da lì. E Baldwin ribadisce l’importanza di mantenere vive queste credenze e tradizioni anche attraverso i film: «Le pellicole di animazione sono efficaci strumenti educativi, da sempre. Mia figlia è cresciuta a pane e cartoon».
E questo film ne è un’ulteriore testimonianza. Anche perché – seppur sappiamo che incontrerà anche il favore degli adulti – è rivolto in primo luogo ai più piccoli che – ci scommettiamo – verranno conquistati dalla simpatia dei personaggi e soprattutto da un’animazione sempre più all’avanguardia. L’uso di colori brillanti dona al film un look scintillante e il 3D potenzia il coinvolgimento dello spettatore, dandogli quasi la sensazione di sentire i fiocchi di neve cadergli addosso o trasportandolo in un adrenalinico viaggio in slitta che non ha nulla da invidiare alle montagne russe di Gardaland.
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