Cannes 2013: calda accoglienza per The Immigrant. Marion Cotillard prostituta infelice nella New York del 1921
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Cannes 2013: calda accoglienza per The Immigrant. Marion Cotillard prostituta infelice nella New York del 1921

Nel cast del film di James Gray, anche Joaquin Phoenix e Jeremy Renner. Ve lo raccontiamo

Cannes 2013: calda accoglienza per The Immigrant. Marion Cotillard prostituta infelice nella New York del 1921

Nel cast del film di James Gray, anche Joaquin Phoenix e Jeremy Renner. Ve lo raccontiamo

Le possibilità sono due: o ci siamo rimbambiti, o quest’anno a Cannes il concorso ha un livello medio superlativo. In coda ai tanti ottimi film già visti (The Past, Inside Llewyn Davis, La vie d’Adele, Only God Forgives, A Touch of Sin) ecco arrivare anche The Immigrant, un melodramma ambientato nella New York del 1921, che ha cavato lacrime in quantità alla platea.

Il film racconta l’arrivo a Ellis Island delle sorelle Ewa (Marion Cotillard) e Magda Cybulski, polacche in fuga dall’Europa impoverita dalla Grande Guerra. A entrambe però viene rifiutato il visto: Magda perché malata di tubercolosi, ed Ewa perché accusata di essersi prostituita sulla nave con cui è arrivata. In suo soccorso, prima del rimpatrio, interviene Bruno (Joaquin Phoenix), anch’esso immigrato di prima generazione, che a Manhattan fa l’impresario teatrale come copertura a un giro di prostituzione. Ewa – che per recuperare la sorella, internata a Ellis Island, ha bisogno di soldi – prima si ribella, poi cede. Ma la sua coscienza, devota cattolica, non le dà tregua. Fino a che non conosce Orlando (Jeremy Renner), illusionista e cugino di Bruno, che si offre di portarla via con sé…

Diretto da James Gray (The Yards, Two Lovers), regista specializzato (ed eccellente) di storie newyorkesi, The Immigrant stuzzica una cinefilia senza tempo, con la sua New York ricostruita in studio, la classicità quasi da operetta del dramma, e l’incredibile lavoro sulle luci – tutte colori caldi e ombre invadenti, pronte a inghiottire i protagonisti – del direttore della fotografia mito Darius Khondji (Seven, Amour). Phoenix, attore feticcio di Gray, ha a disposizione uno dei ruoli più belli della sua carriera, quello di un arraffone disperato, in lotta con tutto: la coscienza, il proprio sangue e i propri sentimenti. Mentre la Cotillard, che ha pose e inquadrature in quantità da Madonna caravaggesca, è più iconica che viva, ma usa a meraviglia la propria bellezza diafana, supplicante.

Si resta quindi, per gran parte delle due ore di proiezione, impietriti e coinvolti, trasportati in luoghi astratti ma precisi, che solo il teatro e il cinema conoscono. E dove, in perfetto equilibrio, si incontrano.

Qui sotto una clip del film:

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