Cannes 2013: sesso e violenza le parole d’ordine
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Cannes 2013: sesso e violenza le parole d’ordine

Dal sesso lesbo di La vie d’Adele al giustiziere spietato di Winding-Refn, è stato il Festival della provocazione

Cannes 2013: sesso e violenza le parole d’ordine

Dal sesso lesbo di La vie d’Adele al giustiziere spietato di Winding-Refn, è stato il Festival della provocazione

E’ stata certamente un’edizione all’insegna dell’erotismo e della violenza brutale. Di sesso (soprattutto omosex) ne è stato esibito in gran quantità, per il piacere vouyeuristico della platea di critici presenti al Festival (e presto del pubblico); e, d’altra parte, nella patria cinematografica che ha dato i natali a Tarantino e Park Chan-wook non poteva mancare l’iperviolenza cinematica. Quello 2013 è un cartellone i cui film scateneranno le commissioni  di censura preposte a stabilire il Rating.

Una breve carrellata su ciò che dato maggior scandalo sulla Croisette:

  HISTOIRE D’ADÈLE
Avercene noi di rivelazioni come Adele Exarchopoulos, talento mostruoso e sensualità debordante, che fa a gara con la bellezza   più raffinata e chic di Lea Seydoux. Uno dei film più provocatori La vie d’Adele di Abdellatif Kechiche (Cous Cous), che ha infiammato la Croisette e lasciato senza parole i benpensanti per le interminabili scene erotiche tra le due.

 

  COSI’ MACHI, EPPURE COSI’ GAY
E se Adele e Lea si scatenano, anche due ícone di virilità come Matt Damon e Michael Douglas (il secondo con anche trascorsi nelle cliniche del sesso), che interpretano la coppietta gay di Behind the Candelabra di Soderbergh, a letto si danno parecchio da fare.

 

  GLI SPILLONI DI VITHAYA
Tra i personaggi che sarà difficile dimenticare c’è il giustiziere interpretato da Vithaya Pansringarm in Sol Dio perdona di Nicolas Winding Refn: prima inchioda alla poltrona una delle sue vittime con degli spilloni, poi passa al rompighiaccio. Poi, non contento, rende tumefatto a forza di cazzotti il viso del buon Ryan Gosling. Poi… Poi… Poi…

 

  TAKASHI NON SI SMENTISCE
Il maestro giapponese è abituato a regalare fontane di sangue nei suoi film. Con Wara No Tate afferma nuovamente la sua poetica iperviolenta: con tanto di pedofilo perseguitato dalla polizia e sulla cui testa pesa una taglia golosissima per chiunque. Un’inesauribile mattanza in salsa di soya…

 

  TUTTI PAZZI PER MARINE  
Lei si chiama Marine Vacht, è giovane e bella (tanto da aver fatto girare la testa a tutta la critica mondiale qui presente), come recita il titolo del film di cui è protagonista – ovvero Jeune et Jolie di François Ozon -, ma soprattutto è una ragazza che si prostituisce non per bisogno, ma per passione (a detta di Ozon, il sogno segreto di ogni donna…).

 

MESSICO E NUVOLE (DI FUMO)
A bruciare in questo caso sono stati i genitali di un avventato personaggio che decide di impossessarsi di un carico di droga non suo. Prima viene appeso e quindi abbrustolito…

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