Sguardo calmo, gioviale, con quel guizzo negli occhi di chi non ha scordato cosa significa essere un bambino, è così che si presenta Dean Deblois, il regista di Dragon Trainer 2 (guarda le foto sul red carpet delle star). La sua passione per il cinema è chiara sin da quando inizia a parlare con noi giornalisti. Normale per un regista penserete voi, ma i riferimenti sono chiari e lampanti e poi arriva la prova definitiva: “to be a nerd is not bad anymore!” ovvero al giorno d’oggi non è più un male essere un nerd! Tra Star Wars, E.T. Deblois non ha celato la sua passione per tutto quell’universo fantastico considerato per tantissimi anni una nicchia, ed è inoltre un grande fan di Game of Thrones! Volete sapere qual è il suo personaggio preferito? …
Cannes 2014: photogallery, recensioni, conferenze stampa e video del Festival
Dopo Dragon Trainer 2 dobbiamo aspettarci un terzo capitolo?
«Si! Anche se non ci crederete, ma sono stato allergico ai sequel! Dopo il successo del primo film abbiamo deciso di strutturare una trilogia. I protagonisti cresceranno ancora, così come i nostri spettatori. Prenderà sempre ispirazione dai libri ma se ne discosterà in alcuni tratti, com’era successo per i capitoli precedenti».
L’apparizione della mamma del protagonista sembra un chiaro riferimento a Star Wars, l’Impero colpisce ancora e alla celebre frase “Luke, sono tuo padre”, non trovi?
«E’ sicuramente così! Da quel film ho capito che volevo fare il regista, non potevo non fare una citazione simile, anche se in chiave differente!»
Come avete lavorato sull’universo dei draghi?
«In Dragon Trainer 2 abbiamo espanso personaggi, sono più ricchi e abbiam espanso il contesto in ogni direzione. Abbiamo avuto modo di migliorare aumentare i draghi, cercando di creare esseri diversi dai rettili, dai dinosauri. Gli abbiamo dato personalità, un po’ come in film come Dragon Hearth. Per noi sono esseri viventi che interagiscono molto con gli umani, non come in Game of Thrones dove i draghi di Daenerys Targaryen sono solo draghi, anche se sono bellissimi!»
Sei un fan della saga di Game of Thrones?
«Assolutamente si! Seguo la serie televisiva e adoro l’universo creato da George RR Martin! Secondo voi perché Kit Harrington, alias Jon Snow, è nel cast!?»
Quindi da fan della serie la domanda è d’obbligo, qual è il tuo personaggio preferito?
«Jon Snow! E’ il mio preferito in assoluto! Ero così frustrato dopo la fine della prima stagione e la morte di Sean Bean che sono andato direttamente a leggere la fine del libro, non Dance with Dragons, non mi sono spinto oltre i libri adattati nella serie finora. Tengo le dita incrociate per Jon!»
Nei film d’animazione è difficile vedere scene in cui uno dei protagonisti muore, è una scelta coraggiosa la tua
«Si ma non sono l’unico che compie scelte del genere. Di momenti toccanti sono costituiti tutti i film della Disney ad esempio, da Bambi a Dumbo, questo perché quei momenti rimangono con te per sempre anche da adulto. I momenti tristi sono importanti nei film come quelli nuovi».
Che differenza c’è nel lavorare alla Disney e alla Dreamworks?
«La Disney ha una legacy, cioè un’eredità da trasmettere. Come casa di produzione hanno uno standard che cerano di mantenere sempre, non possono uscire da quello schema, cosa che la Dreamworks può fare perché non ha un’identità precostituita».
Perché hai scelto Cate Blanchett per interpretare Valka, la mamma del protagonista?
«Quando ho scritto la sceneggiatura ho pensato subito a lei, veramente pensavo proprio a lei mentre scrivevo di Valka! Cercavo qualcuno che fosse vulnerabile e autoritario al tempo stesso e nelle sue interpretazioni ha dato modo di essere perfetta per il ruolo. Quando l’ho incontrata agli Oscar nel 2011 lei era meravigliosa nel suo vestito, le ho parlato del ruolo e lei era entusiasta, si è messa a ballare e muoversi come Valka! Uno di quei momenti che ricorderò per tutta la vita!»
© RIPRODUZIONE RISERVATA